Medjugorje: sì al culto
Un’esperienza spirituale con “frutti positivi”, separata però dall’esperienza dei presunti veggenti, “i quali non sono più da percepire come mediatori centrali”. Così viene definito, nella Nota “La Regina della pace”, il fenomeno Medjugorje, “in mezzo al quale lo Spirito Santo opera tante cose belle e positive”. “Sebbene nell’insieme dei messaggi legati a questa esperienza spirituale troviamo tanti elementi positivi che aiutano a cogliere la chiamata del Vangelo, certi messaggi – secondo l’opinione di alcuni – presenterebbero delle contraddizioni o sarebbero legati a desideri o interessi dei presunti veggenti o di altre persone”, si legge nella Nota del Dicastero per la Dottrina della Fede – approvata dal Papa – che non si pronuncia sulla soprannaturalità ma riconosce gli abbondanti frutti spirituali legati alla parrocchia-santuario della Regina della Pace, formulando un giudizio complessivamente positivo sui “presunti messaggi”, pur con alcuni chiarimenti.
Nella nota, secondo quanto stabilito dalle nuove norme sul discernimento dei fenomeni soprannaturali, si autorizzano i fedeli ad aderire all’esperienza spirituale di Medjugorje, in quanto “si sono verificati molti frutti positivi e non si sono diffusi nel popolo di Dio effetti negativi o rischiosi”. Complessivamente positivo anche il giudizio sui “presunti messaggi”, pur con dei chiarimenti su alcune espressioni. Le conclusioni della Nota, si precisa nel testo, “non implicano un giudizio circa la vita morale dei presunti veggenti”. In ogni caso, i doni spirituali “non esigono necessariamente la perfezione morale delle persone coinvolte per poter agire”.