Lombardia: Maroni assessore ad interim della nuova sanità
Da ieri al presidente della Regione il nuovo assessorato uscito dalla riforma approvata l'8 agosto scorso. Con la ripresa dell'attività politica il consiglio inizierà a discutere anche dei contenuti tecnico-operativi della sanità regionale
A distanza di qualche settimana dalla approvazione della prima parte della riforma da parte del consiglio regionale, comincia a prendere forma la nuova sanità lombarda. L’8 agosto scorso dopo cinque sedute, il parlamento regionale aveva dato il suo assenso, con il voto favorevole del centrodestra e il no di Pd, Patto civico e M5S, alla modifica della governance del sistema. L’ok del consiglio regionale ha aperto la strada all’istituzione di un assessorato unico al Welfare (che riassume le deleghe precedenti in materia di sanità e politiche sociali) e il superamento delle aziende ospedaliere, che diventano Asst (Aziende sociosanitarie territoriali) con la riduzione da 15 Asl a 8 Ats (Agenzie di tutela della salute).
Sulla seconda parte della riforma, che riguarda contenuti tecnici (prevenzione, salute mentale, malattie rare, veterinaria e rapporti con le Università), si riprenderà a lavorare dopo la pausa estiva. Filo conduttore del testo varato l’8 agosto scorso, che porta a un aggiornamento delle norme del 1997 firmate Formigoni, è l'integrazione tra la sanità e il sociale. L'assessorato al Welfare, per ora nelle mani del presidente Maroni, riunisce le deleghe precedentemente divise fra gli assessori alla Salute e alla Famiglia e solidarietà sociale, con la sola eccezione del Volontariato e delle Pari opportunità.
La Lombardia si avvia a sostituire, dunque, le attuali 15 Asl con 8 Ats con funzioni di gestione, programmazione e controllo dell'offerta sanitaria. L'erogazione delle prestazioni sanitarie e sociali sarà compito delle 27 Asst, che terranno ognuna due strutture separate, un polo ospedaliero e una rete territoriale. Nasce, inoltre, un'Agenzia di vigilanza e controllo, con un direttore nominato dal governatore e un comitato di direzione composto da 3 persone indicate delle minoranze.
Tra le novità introdotte dalla legge approvata nelle scorse settimane c’è anche la rimodulazione del ticket progressiva in base al reddito e nuove regole per la selezione dei direttori generali (selezionati da una 'short list').
M.VENTURELLI
01 set 2015 00:00