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Gerusalemme
07 ott 2024 09:10

La violenza ha trovato spazio anche nel linguaggio

A un anno dai tragici fatti del 7 ottobre 2023, Caritas Italiana invita alla riflessione e alla preghiera ed esorta le Caritas diocesane a continuare nella loro opera di animazione delle comunità all’impegno a fianco delle persone in situazione di vulnerabilità, a chi soffre per le conseguenze della guerra, e a pensieri e azioni di pace.

Caritas Italiana in quest’anno ha seguito da vicino l’evolversi della situazione ed è stata a fianco in particolare di Caritas Gerusalemme nelle attività di soccorso delle popolazioni colpite e nella riflessione su un possibile futuro di pace.

Don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana, sottolinea “l’importanza di unire pensieri e azioni di pace, di favorire prospettive di riconciliazione e solidarietà tra le persone e tra i popoli. Lo si può fare con la creatività che viene dal Vangelo e camminando sulla via degli ultimi. Nei momenti di preghiera nelle nostre comunità, facciamo attenzione a coinvolgere tutti, in particolare le persone che in questo momento sono in situazione di bisogno e vulnerabilità”.

Una lettera “alla Diocesi del Patriarcato Latino di Gerusalemme” che vale per tutto il mondo. È quella che il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca latino di Gerusalemme, scrive alla sua comunità nel primo anniversario dei fatti del 7 ottobre, quando “la Terra Santa, e non solo, è stata precipitata in un vortice di violenza e di odio mai visto e mai sperimentato prima. In questi dodici mesi abbiamo assistito a tragedie che per la loro intensità e per il loro impatto hanno lacerato in maniera profonda la nostra coscienza e il nostro senso di umanità”.

“La violenza, che ha causato e sta causando migliaia di vittime innocenti, ha trovato spazio anche nel linguaggio e nelle azioni politiche e sociali. Ha profondamente colpito il senso di comune appartenenza alla Terra Santa, alla coscienza di essere parte di un disegno della Provvidenza che ci ha voluti qui per costruire insieme il Suo Regno di pace e di giustizia, e non per farne un bacino di odio e di disprezzo, di rifiuto e annientamento reciproco.

In questi mesi ci siamo già espressi chiaramente su quanto sta avvenendo e abbiamo ribadito più volte la nostra condanna di questa guerra insensata e di ciò che l’ha generata, richiamando tutti a fermare questa deriva di violenza, e ad avere il coraggio di individuare altre vie di risoluzione del conflitto in corso, che tengano conto delle esigenze di giustizia, di dignità e di sicurezza per tutti.

Non possiamo che richiamare ancora una volta i governanti e quanti hanno la grave responsabilità delle decisioni in questo contesto, ad un impegno per la giustizia e per il rispetto del diritto di ciascuno alla libertà, alla dignità e alla pace”.

07 ott 2024 09:10