La gioia di Paolo VI per il primo allunaggio
Il messaggio inviato dal Papa il 21 luglio 1969 ai cosmonauti americani
Mezzo secolo fa, Il 20 luglio del 1969, per la prima volta, un veicolo spaziale pilotato dall'uomo, toccava il suolo di un altro corpo celeste: la Luna. Erano le 20.18 (ora italiana) quando il modulo Lem "Eagle", della missione Nasa Apollo 11, ai comandi di Buzz Aldrin, si posava sul suolo lunare sull'altipiano denominato Mare della Tranquillità. Solo sei ore più tardi, prima il comandante, Neil Armstrong e poi il pilota Buzz Aldrin furono i primi esseri umani a mettere piede sulla Luna.
"Un piccolo passo per un uomo, ma un gigantesco balzo per l'umanità" fu la frase pronunciata da Neil Armstrong mentre muoveva il suo primo passo sul suolo lunare, lasciando un impronta che resterà indelebile nella storia.
Armstrong e Aldrin restarono circa 21 ore sulla Luna di cui 2 ore e mezza fuori dall'"Eagle" che poi si ricongiunse con il modulo di comando "Columbia" in orbita lunare ai comandi di Michale Collins, per fare ritorno sulla Terra, dove la missione Apollo 11 si concluse il 24 luglio 1969.
Anche Paolo VI volle complimentarsi con i cosmonauti statunitensi per l’impresa compiuta indirizzando loro, il 21 luglio 1969, questo messaggio. “Gloria a Dio nell’alto dei cieli e pace in terra agli uomini del buon volere! Noi, umili rappresentanti di quel Cristo, che, venendo fra noi dagli abissi della divinità, ha fatto echeggiare nel firmamento questa voce beata, oggi vi facciamo eco, ripetendola come inno di festa da parte di tutto il nostro globo terrestre, non più invalicabile confine dell’umana esistenza, ma soglia aperta all’ampiezza di spazi sconfinati e di nuovi destini. Gloria a Dio! E onore a voi, uomini artefici della grande impresa spaziale! Onore agli uomini responsabili, agli studiosi, agli ideatori, agli organizzatori, agli operatori! Onore a tutti coloro che hanno reso possibile l’audacissimo volo! A voi tutti onore, che vi siete in qualche modo impegnati! Onore a voi, che, seduti dietro i vostri prodigiosi apparecchi, governate, a voi, che notificate al mondo l’opera e l’ora, la quale allarga alle profondità celesti il dominio sapiente e audace dell’uomo. Onore, saluto e benedizione! Qui, parla a voi astronauti, dalla sua specola di Castel Gandolfo, vicino a Roma, il Papa Paolo VI. Onore, saluto e benedizione a voi, conquistatori della Luna, pallida luce delle nostre notti e dei nostri sogni! Portate ad essa, con la vostra viva presenza, la voce dello spirito, l’inno a Dio, nostro Creatore e nostro Padre. Noi siamo a voi vicini con i nostri voti e con le nostre preghiere. Vi saluta con tutta la Chiesa cattolica il Papa Paolo VI”.