La Casa della Gioventù
Questo è un anno molto importante per la Casa della Gioventù in quanto siamo invitati a celebrare diversi eventi, memoria dell’Amore di Dio che riempiono i nostri cuori di sentimenti di ringraziamento, stupore e speranza e voglia di guardare al futuro sognando. Prima di tutto voglio testimoniare che questa piccola storia è stata guidata dal Signore ricco di amore, provvidenza e saggezza e allo stesso tempo in comunione con la Chiesa e la mia Famiglia Religiosa. Siamo legati dallo spirito carismatico della Beata Cocchetti, fonte e creatrice di una famiglia spirituale, madre della mia vocazione religiosa e strumento o paradigma della mia missione. Insieme a Maria proclamiamo il Magnificat. In questa descrizione sono consapevole di tre eventi-anniversari che hanno promosso il nostro percorso: la Beatificazione di Annunciata Cocchetti di cui ricorre il 30° anniversario; la Fondazione Casa della Gioventù: 35 anni fa grazie a tanti giovani laici che hanno cementato quest’opera; la Fraternità secolare di Santa Dorotea, laiche secolari.
L’intuizione. Importante è stata l’intuizione di un gruppo di giovani studenti universitari che hanno guardato alla realtà delle periferie di Santiago dell’Argentina e toccato con mano la situazione di molte famiglie, bambini, adolescenti e giovani che vivevano non solo in uno stato di miseria, ma di abbandono totale. Questi giovani hanno guardato alla realtà come scuola di formazione, proprio come ci invita a fare il cammino proposto dal nostro Istituto e si sono chiesti: “Cosa possiamo fare con le nostre mani?”. I giovani che crescono nelle nostre baraccopoli o le popolazioni più povere soffrono attualmente di una doppia esclusione: sono minacciati nei loro diritti più elementari di cibo, lavoro, alloggi decenti, studio; sono anche depositari di uno stigma sociale che li comprime nelle loro speranze, capacità di sviluppo, aspettative di realizzazione.