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Milano
di REDAZIONE ONLINE 30 ott 2015 00:00

Italia paese dell'"immigrazione": crescono gli stranieri e la loro integrazione

Presentato a Milano il dossier statistico immigrazione 2015 della Fondazione Franco Verga

Cresce la popolazione immigrata in Itali a, migliorano i processi di inserimento dei cittadini stranieri nella società diminuiscono le denunce penali a carico di stranieri e si conferma il bilancio positivo tra spesa pubblica ed entrate statale assicurate dai nuovi italiani. Questo lo scenario tracciato dall'ultimo "Dossier statistico sull'immigrazione" della fondazione Franco Verga di Milano.

L'Italia si conferma uno dei grandi Paesi europei di immigrazione con 5.014.000 stranieri residenti alla fine del 2014 e un incremento di 92.000 persone rispetto all'anno precedente. I nuovi italiani nel 2014 sono stati il 29% il più. Diminuiscono, di poco, i matrimoni misti (18.273, il 9,4% delle 194.097 nozze celebrate nel 2013) e le unioni tra stranieri (7.807, il 3,8% del totale).

L'incidenza degli stranieri sulla popolazione residente, pari all'8,2%, continua a essere superiore al valore medio europeo. Quanto alla composizione degli stranieri in Italia, oltre la metà sono cittadini di un Paese europeo (oltre 2,6 milioni) e per poco meno del 30% provengono da un paese dell'Unione. La collettività più presente è quella romena, seguita dai cittadini dell'Albania, del Marocco, della Cina e dell'Ucraina.

Dei quasi 1,1 milioni di minori stranieri, 814.187 sono gli iscritti all'anno scolastico 2014/2015, il 9,2% del totale, con un incidenza maggiore al Nord (13,6%) e al Centro (11,1%). Nelle università italiane invece la presenza degli iscritti stranieri è pari al 4,2%; i paesi più rappresentati Albania (il 15,6%), Cina, Romania, Iran, Camerun, Grecia e Repubblica di Moldova.

Positivo il bilancio tra spesa pubblica e entrate fiscali, con un saldo di 3,1 miliardi di euro: le uscite dello Stato destinate ai lavoratori immigrati sono pari a 13,5 miliardi, a fronte di entrate fiscali e previdenziali pari a 16,6 miliardi di euro nel 2013. Gli occupati stranieri nel 2014 sono 2.294.000, più di un decimo degli occupati complessivi, con un tasso di occupazione in leggero aumento.

Cresce anche il fenomeno dell'emigrazione per quanto riguarda il contesto italiano. Il 2014 ha registrato un aumento di 150.000 cittadini italiani che hanno lasciato il Belpaese. I detenuti stranieri nelle 198 carceri italiane sono il 32,6% del totale (dati: 30 giugno 2015), il 4% in meno rispetto al 2010. Di fronte a una decrescita della popolazione detenuta, gli stranieri sono diminuiti in misura maggiore rispetto agli italiani. La maggior parte dei detenuti stranieri si trovano nelle regioni del Centro-Nord, dove le comunità immigrate sono più numerose rispetto a quelle del Sud. La maggior parte dei detenuti si trova in Liguria, Veneto, Valle d'Aosta e Trentino Alto Adige; tra le regioni del Sud la Sardegna è la regione con il maggior numero di detenuti stranieri. "Nonostante i numeri segnino un calo della presenza degli stranieri nelle carceri - spiega Alberto Guarisco, avvocato di Asgi - il gap di tutela giuridica resta ancora ampio, così come sono evidenti sono le discriminazioni rispetto agli italiani". I detenuti stranieri, osserva Guarisco, commettono i reati meno gravi dal punto di vista dei beni o degli interessi costituzionalmente protetti "ma vengono fermati o arrestati più facilmente rispetto agli autoctoni".

A livello mondiale, secondo le proiezioni, sono 237 milioni i migranti, con un aumento significativo in Europa e Nord America. Le disuguaglianze che segnano lo scenario mondiale sono la causa principale dei flussi migratori, ma anche crisi politiche, militari e ambientali: il 48% della ricchezza del pianeta è detenuto dall'1% della popolazione mondiale, un altro 46,5% da un quinto della popolazione e il residuo 5,5% dai quattro quinti.Nell'Unione Europea i residenti stranieri sono il 6,7% della popolazione totale, ovvero 33,9 milioni a gennaio 2014, e i richiedenti asilo 626.6710.
REDAZIONE ONLINE 30 ott 2015 00:00