Immigrazione: un'altra strage nel canale di Sicilia
Sarebbero 700 le vittime dell'affondamento di un barcone al largo della Libia
Cifre che se, venissero confermate, registrerebbero la più grande strage di immigrati nel Mediterraneo. Ventotto i superstiti del naufragio al momento; ventiquattro i cadaveri finora recuperati, che saranno accolti a Malta. Secondo una prima ricostruzione è possibile che, alla vista del mercantile, i profughi si siano spostati tutti su un lato del natante, facendolo capovolgere.
Almeno 17 le unità navali coinvolte nell’imponente operazione di soccorso coordinata dalla Guardia Costiera in cerca di possibili superstiti. “La Commissione europea è profondamente frustrata dagli ultimi sviluppi nel Mediterraneo”, una situazione "dura che richiede un’azione decisa", fa sapere in un comunicato l’esecutivo Ue.
Quanto accaduto "è inaccettabile. E’ il momento per l'Unione Europea di affrontare queste tragedie senza indugio", dichiara in una nota Federica Mogherini, sottolineando che serve la condivisione della responsabilità tra tutti i 28 che "per troppo tempo è stata lasciata solo ai Paesi del sud". “Il Mediterraneo - ha detto il presidente francese Francois Hollande, che ha sentito telefonicamente il premier Renzi, intervistato da Canal Plus - è un mare che ci è comune, è tra l’Africa e l’Europa. Dobbiamo agire”. Sentiti al telefono il presidente della commissione europea, Juncker e quello del consiglio Ue, Tusk, il premier maltese, Joseph Muscat, secondo quanto si è appreso, sosterrebbe la richiesta italiana di un urgente vertice europeo sull'emergenza immigrazione.
FONTE RADIOVATICANA
20 apr 2015 00:00