I viaggi e le visite pastorali
Papa Benedetto XVI ha compiuto 24 viaggi apostolici, 8 visite pastorali in Italia ed altrettante nella diocesi di Roma. Nel continente europeo è stato tre volte in Germania, poi in Polonia, terra di papa Giovani Paolo II, in Spagna (tre volte), in Turchia, in Austria, in Francia, nella Repubblica Ceca, a Malta, in Portogallo, a Cipro, nel Regno Unito, in Croazia e a San Marino. Sette i viaggi apostolici intercontinentali: in Brasile, negli Stati Uniti d’America, in Australia, in Messico e a Cuba, in Africa (due volte), in Terra Santa e in Libano. Nel suo primo anno di pontificato, Ratzinger si è recato nella sua terra natale per celebrare la XX Giornata Mondiale della Gioventù. È arrivato nel duomo di Colonia attraverso un’imbarcazione, salutato da migliaia di giovani stipati sulle rive del Reno. Di rilevanza storica la visita alla sinagoga della città, dove ha parlato del forte legame che unisce ebrei e cattolici, condannando ogni forma di antisemitismo.
È stato il terzo Pontefice della storia, dopo Pietro apostolo e papa Giovanni Paolo II, a visitare una sinagoga. Un milione di giovani si sono radunati per la messa sulla spianata di Marienfeld. Dopo il viaggio in Polonia – con la messa nel palco di Blonie davanti a un milione di persone e la storica visita al campo di concentramento di Auschwitz – e il suo primo viaggio apostolico in Spagna, nel settembre del 2006 Benedetto XVI è tornato per la seconda volta in Germania, in Baviera, sua terra natale. All’università di Ratisbona ha tenuto una lezione sul rapporto tra fede e ragione: alcuni passi del suo discorso sono state fraintese e contestate duramente da gran parte delle comunità musulmane. Nel 2007, in occasione della quinta Conferenza generale del Celam, il Papa ha iniziato il suo primo viaggio extraeuropeo, destinazione Brasile. L’anno seguente, l’ottavo viaggio apostolico lo ha condotto negli Usa, dove sull’aereo che lo portava a Washington ha affrontato lo spinoso argomento dello scandalo dei preti pedofili che aveva investito il clero statunitense, esprimendo profonda vergogna e assicurando che la Chiesa “farà di tutto per sanare le ferite” e far sì che “vicende del genere non accadano più”. A New York, il 18 aprile, in occasione del 60° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo Benedetto XVI ha parlato davanti a 3mila delegati di 192 del mondo. Il momento culminante del viaggio è stato il 20 aprile, quando il Papa si è recato a Ground Zero, il luogo dove sorgevano le Torri gemelle del World Trade Center abbattute nell’attentato dell’11 settembre 2001, in cui morirono 3mila persone. Benedetto XVI si è inginocchiato in preghiera, auspicando “un mondo in cui pace e amore autentici regnino tra le nazioni e nei cuori di tutti” e ha incontrato alcuni dei sopravvissuti. L’estate del 2008 è stata la volta della Gmg di Sydney, in Australia, durante la quale il Papa ha incontrato anche i sacerdoti responsabili di alcuni atti di pedofilia. Nel marzo del 2009 Benedetto XVI si è recato per la prima volta in Africa, raggiungendo il Camerun e l’Angola, mentre nel maggio dello stesso anno ha visitato la Giordania, Israele e l’Autorità nazionale Palestinese: al Muro del pianto di Gerusalemme, ha deposto una preghiera e ha pregato con i rabbini ebraici, mentre a Betlemme ha celebrato la messa nella piazza della Mangiatoia. Benedetto è stato anche il primo papa a visitare l’isola di Cipro, raggiunta nel giugno 2010, stesso anno del viaggio nel Regno Unito, che il 17 settembre ha visto a Londra lo storico incontro con l’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams; mai un papa era stato nel Lambeth Palace e aveva parlato alla Conferenza di Lambeth che riunisce tutti i vescovi anglicani. Durante la visita nella capitale del Regno Unito, Benedetto ha accostato le vittime di abusi sessuali commessi da religiosi ai “martiri della Chiesa”.
Nell’agosto del 2011 il Pontefice è tornato in Spagna per la Gmg di Madrid: memorabile il nubifragio che durante la veglia di preghiera a Cuatro Vientos gli ha impedito di proseguire nella lettura del suo discorso, appena iniziata. Benedetto ha deciso di rimanere sul palco nonostante la pioggia e al termine dell’acquazzone ha salutato i giovani nelle varie lingue ringraziandoli della loro resistenza. Nella messa conclusiva del giorno seguente, nello stesso luogo, il Santo Padre ha annunciato che la successiva Giornata mondiale della gioventù si sarebbe svolta nel 2013 a Rio de Janeiro: mai avrebbe immaginato, allora, che a celebrarla sarebbe stato il suo successore.