I campi estivi con il Mato Grosso
Pensando all’estate, solitamente, siamo abituati a proiettarci in vacanza, magari su una spiaggia bianca ad ascoltare il rumore delle onde, oppure su un sentiero montano godendo del meraviglioso panorama. Perché, invece, non associare al periodo estivo la parola “servizio”? È proprio con questo obiettivo che, anche quest’anno, l’Operazione Mato Grosso rinnova l’esperienza dei campi estivi nei “rifugi del cuore”. Storico movimento di volontariato missionario nato in Val Formazza nel 1967 dall’intuizione di Padre Ugo de Censi, oggi conta di più di 500 volontari e circa 100 missioni in America Latina, con interventi a favore dei poveri locali che vanno dalla costruzione degli ospedali alla formazione dei giovani, ospitati nelle case-scuola ispirate ai principi educativi di don Bosco.
Tra le tante attività proposte, si contano anche i “rifugi del cuore”: dalla Valle d’Aosta alla Calabria fino alla Cordillera Blanca delle Ande peruviane a quote vicine ai 5mila metri, sono molti i giovani che, nel segno dello spirito di accoglienza e della gratuità, hanno costruito e, oggi, gestiscono queste oasi montane, riscoprendo i valori di una vita semplice, ma vera, totalmente volta all’aiuto del prossimo. Non solo: con i campi estivi dell’Omg, ragazze e ragazzi vivono un vero e proprio cammino educativo all’insegna della fatica, del lavoro gratuito, del rispetto e della collaborazione con gli altri, della sensibilità e dell’attenzione ai problemi dei più poveri. Tutti possono partecipare, a patto che si abbia almeno 16 anni di età. Non ci sono costi di iscrizione: al campo, i missionari si autotassano, rinunciando a qualcosa per donarlo agli altri. È questo il cammino della gratuità più pulita e controcorrente.
Sono tre i “rifugi del cuore” nella nostra provincia: il “Baita Palmarusso”, sul monte Guglielmo (nel comune di Zone), a quota 1600 metri; il “Laeg”, ai piedi del Pizzo Camino a Borno, a quota 1760 metri; infine, il “Torsoleto”, sul monte omonimo, a 2700 metri, nel comune di Paisco Loveno. Allontanandoci da Brescia, possiamo trovare: il “San Jorio” e “La Canua” nell’Alto Lario, il “Claudio e Bruno” e il “Tre A” in Val Formazza, il “Madonna della Neve” in Valbiandino, l’”Alpe Schiazzera” e il “Casina di piana” in Valtellina, il “Gherardi” in Val Taleggio, il “Frassati”, il “Degli Angeli al Morion” e il “Rifugio delle Marmotte” in Valle d’Aosta e, infine, il “Rifugio al mare” in Calabria. Non solo: altri quattro se ne contano in Perù (“Perù”, “Ishinca”, “Contrayerba” e “Don Bosco Huascaran”). Tutti i soldi ricavati dalla gestione dei “rifugi del cuore” sosterranno le missioni dell’Operazione Mato Grosso in Perù, Ecuador, Brasile e Bolivia. Per maggiori informazioni, consultare la pagina Facebook oppure scrivere a andesdbosco@virgilio.it.