Expo: l'Albero della vita è pronto. Prandini: "Per Brescia è una scommessa vinta"
Icona dell'Esposizione mondiale che si terrà a Milano a partire dal 1° maggio, la realizzazione dell'Albero della vita ha visto Brescia protagonista. I soggetti coinvolti: "Coldiretti", "Orgoglio Brescia" e "Pirelli"
Cos’è l’albero della vita? Quali saranno le sue funzioni durante Expo. Non si tratta di un semplice totem...
Sarà il punto di riferimento in termini di visibilità, sarà il simbolo di Expo: ogni esposizione mondiale ha avuto un emblema, un’icona, nella quale riconoscersi. Sotto questo punto di vista l’Albero della vita rappresenta un contatto diretto con la natura, con le sue radici, che partono da una storia, da una tradizione, da una cultura, che ovviamente per noi di Coldiretti rappresenta l’agroalimentare italiano. L’albero ci darà la possibilità di presentare una serie di eventi e iniziative, spettacoli, saranno più di mille quelle celebrate nell’arco dei 6 mesi, grazie alla struttura: un albero che si accende, sboccia, che può comunicare, fornendo messaggi, con i suoi 27 km di fibra ottica che lo ricoprono.
Che ruolo ha avuto il consorzio bresciano nella costruzione dell’albero?
E’ stato un ruolo determinante. Eravamo nell’agosto scorso quando qualcuno asseriva che non saremmo stati in grado di consegnarlo con l’inizio di Expo. In realtà è stata una delle strutture ad essere consegnata prima di tanti altri padiglioni. La capacità, l’intelligenza, l’imprenditorialità bresciana è stata vincente, dando segno di grande professionalità. Come Orgoglio Brescia è stato determinante il ruolo di Coldiretti. Sono stati tre i soggetti che hanno partecipato alla realizzazione e che continueranno a fornire il loro contributo: Coldiretti, la prima realtà a sottoscrivere l’accordo con Padiglione Italia, quindi Orgoglio Brescia, il consorzio di imprese bresciane che hanno puntato alla realizzazione vera e propria dell’Albero, e poi Pirelli, l’ultimo dei 3 sponsor che ha voluto scommettere insieme a noi.
Il primo maggio ci sarà l’inaugurazione, forse è un po’ presto per pensare al futuro della struttura, ma avete già pensato al dopo Expo?
Ogni volta che è stata realizzata un’opera imponente per l’Esposizione, questa è stata criticata, basti pensare alla Tour Eiffel, noi non vogliamo paragonare l’Albero a quest’ultima, ma riteniamo che è talmente bella e intelligente come idea, che sicuramente può restare vicino al Padiglione Italia in termini di lascito per il dopo Expo. Se così non dovesse essere, perché il Comune di Milano ritiene che a quel punto si debbano smantellare tutte le strutture circostanti realizzate durante i sei mesi di Expo, il Consorzio a quel punto potrebbe portarlo a Brescia. Diversamente, anche Coldiretti qualche idea ce l’ha. Sicuramente non ci saranno discussioni, ma è altrettanto sicuro che l’albero continuerà a esserci anche nel dopo Expo.
Al di là del futuro della struttura, possiamo dire che si tratta comunque di una scommessa vinta?
Certamente. L’Italia sta attraversando una crisi che non ha precedenti nella storia, e in questo contesto ci sono due tipologie di uomini: chi crede ancora nel futuro di questo Paese, chi crede che con il sacrificio ce la possiamo fare, e quelli che non perdono occasione per criticare qualsiasi cosa venga fatta. Ritengo che la realizzazione dell’Albero della vita ha visto tre soggetti, Coldiretti – Orgoglio Brescia e Pirelli -, scommettere sul futuro del Paese, dimostrando che con il lavoro e con il sacrificio le cose si possono fare, bene, e meglio di molti altri.
REDAZIONE ONLINE
13 apr 2015 00:00