Colletta per la Terra Santa il 13
“La Colletta di Terra Santa, in questo tempo di pandemia, sia un vero e proprio pellegrinaggio di generosità concreta. Un pellegrinaggio vissuto con il pensiero e nella preghiera, per chiedere al Signore di avere pietà di noi in questo momento così doloroso e per ringraziarlo del sollievo che ci viene arrecato da medici, infermieri e operatori sanitari in tanti Paesi del mondo. Vogliamo venire in pellegrinaggio con la nostra povera offerta, con la nostra generosità per aiutare i fratelli della Terra Santa”.
Alla vigilia della Colletta per la Terra Santa – che quest’anno è stata eccezionalmente posticipata dalla tradizionale data del Venerdì Santo a domenica 13 settembre – a parlare al Sir è il Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, card. Leonardo Sandri. “Abbiamo dovuto spostare il giorno della Colletta a causa del Covid-19. Forse – dice il porporato – siamo stati troppo ottimisti nel pensare che per settembre le cose si sarebbero sistemate un po’ di più. Invece siamo ancora in pandemia con notizie di contagi, morti e ricoveri e in una grande crisi economica e sociale che spinge ad una sempre maggiore austerità”. L’idea di spostare la Colletta alla domenica più vicina alla festa dell’Esaltazione della Croce che è il 14 settembre e alla celebrazione di Maria Addolorata del 15 settembre, spiega il Prefetto, “ci è parsa di grande significato perché la Croce di Gesù e il suo calvario del Venerdì Santo ci rimandano alla sofferenza delle nostre comunità in Terra Santa e in Medio Oriente”.
Paolo VI in Terra Santa (Foto Siciliani-Gennari/SIR)
La grande preoccupazione. Scopo della Colletta, voluta da Paolo VI e promossa da tutti i suoi successori, è sostenere, attraverso la Custodia di Terra Santa, le comunità cristiane locali e mantenere forte il legame tra queste e tutti i cristiani del mondo. La Colletta, pertanto, è la fonte principale per il sostentamento della vita che si svolge intorno ai Luoghi Santi. “Oggi la preoccupazione più grande – spiega il card. Sandri – è la sopravvivenza dei cristiani in questa regione. A causa delle guerre, delle tensioni, del terrorismo e delle persecuzioni che tutti conosciamo, e adesso anche a causa della pandemia, molti di loro stanno andando via. Lecito, dunque, chiedersi se la fede cristiana sopravviverà in questa regione dove Gesù stesso ha camminato e operato”.
La Colletta 2020 “sarà sofferta ma piena di sensibilità verso la Terra Santa”.
La sfida della Colletta. Essere solidali e generosi in tempo di Covid è la sfida che attende la Colletta 2020. “Ma come fare ad essere solidali con la Terra Santa quando qui, in Occidente, soffriamo tanto per il Covid?” è la domanda condivisa dal Prefetto Sandri che esorta a cercare la risposta nel Vangelo. “Pensiamo – dice – a tutte quelle azioni e ai miracoli di Gesù narrati nelle Scritture, tra lebbrosi, paralitici, posseduti, morti, peccatori e sofferenti.
La Colletta per la Terra Santa, che giunge in un momento così difficile per il mondo, può essere l’occasione per ciascuno di noi di compiere un pellegrinaggio con il pensiero e con la preghiera, per chiedere al Signore di avere pietà di noi in questo momento così doloroso e per ringraziarlo del sollievo che ci viene arrecato da medici, infermieri e operatori sanitari in tanti Paesi del mondo.
Vogliamo venire in pellegrinaggio con la nostra povera offerta, con la nostra generosità per aiutare i nostri fratelli della Terra Santa. Un pellegrinaggio di generosità concreta e operosa”.
“Fratelli tutti”. “Siamo tutti fratelli: è la verità che sgorga dal Vangelo e che può diventare realtà in questa Colletta per la Terra Santa” sottolinea il Prefetto riferendosi alla prossima enciclica di Papa Francesco che ha per titolo proprio “Fratelli tutti – Sulla fraternità e l’amicizia sociale”. La stessa fraternità che ha per obiettivo la pace, come riporta il Documento di Abu Dhabi sulla fratellanza umana dell’anno scorso. In questo solco di fratellanza il card. Sandri rivolge l’appello per la Colletta, “non solo ai cattolici e ai cristiani di altre denominazioni, ma anche ai nostri amici musulmani e di altre fedi che vivono in Terra Santa, perché possano accompagnarci in questo pellegrinaggio operoso con la preghiera e la generosità”. “In questo momento di grande sofferenza, dovuto alla pandemia, – ribadisce il Prefetto – il sentimento di fratellanza brilla di una luce speciale. Da questa situazione se ne esce solo restando uniti, prendendo coscienza che la mia sofferenza è quella del fratello e viceversa. Tutti siamo invitati, ciascuno secondo la ricchezza della propria fede e della propria spiritualità, ad andare incontro a Dio e ai nostri fratelli che dobbiamo amare come noi stessi”. “Tutti – ribadisce il Prefetto – siamo chiamati ad essere maestri di solidarietà e di fraternità umana che, peraltro, già osserviamo incarnata nella realtà quotidiana della Terra Santa. Nelle nostre strutture locali, siano esse sociali, sanitarie, di istruzione, di accoglienza tutti, infatti, hanno pieno accesso e piena cittadinanza a prescindere dalla propria fede ed etnia. La Colletta per la Terra Santa è anche per questo”. “Tutti ricerchiamo la pace, la giustizia e la solidarietà – conclude il card. Sandri -. La Colletta del 13 settembre si trasformi, allora, in un pellegrinaggio della solidarietà, dell’amicizia e della fraternità tra tutti gli uomini”.