Carta d’identità con la dicitura ''donatore di organi''
Ad oggi, secondo i dati del Sit (Servizio informativo trapianti) sono 145 i Comuni (circa l’1,8% sul totale) che hanno aderito a questa procedura, di cui 18 capoluoghi di provincia. Tra le città maggiori Roma e Bologna. Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt): "In 3-4 mesi siamo in grado di attivare la connessione operativa col Comune che ne facesse richiesta"
Ad oggi, secondo i dati del Sit, sono 145 i Comuni (circa l’1,8% sul totale censito di 8.047) che hanno aderito a questa procedura, di cui 18 sono capoluoghi di provincia. Tra le città maggiori Roma e Bologna. L’iniziativa, avviata da qualche anno, sta ormai uscendo dalla fase sperimentale. “Il sistema è ormai pronto per essere esteso a tutti i Comuni - dichiara Alessandro Nanni Costa, direttore del Centro nazionale trapianti (Cnt) -. In 3-4 mesi siamo in grado di attivare la connessione operativa col Comune che ne facesse richiesta. Stiamo lavorando sodo in questa direzione, anche perché si è già creata una lista d’attesa dei Comuni interessati. Prevediamo che, in circa due anni, possano aderire al programma metà dei Comuni italiani”. “Questa procedura - prosegue - ha un vantaggio indiscutibile: rappresenta un mezzo informatico di verifica diretta e rapida. Il coordinamento regionale dei trapianti, infatti, può verificare in diretta, 24 ore su 24, se la persona su cui è stata effettuata la diagnosi di morte cerebrale sia un donatore consenziente.
Certamente i dati attuali non sono ancora significativi in termini di reale aumento del numero di organi disponibili per i trapianti. Basti pensare che, sempre secondo il Sit, ad oggi sono state appena 76.309 (93,7% di consenso, 6,3% di diniego) le dichiarazioni di volontà registrate presso i Comuni, di cui 25.552 (95,4 % di consenso, 4,6% di diniego) in quello di Roma. Nella Capitale, questo servizio, avviato in via sperimentale a giugno 2014 nel I municipio, lo scorso 23 febbraio è stato esteso a tutti i 15 municipi. “Questa prospettiva si manterrà invariata per qualche anno - spiega Nanni Costa -. Da questo meccanismo, infatti, non ci aspettiamo un aumento immediato delle donazioni. Piuttosto una progressiva maturazione della sensibilità dei cittadini che, nel lungo periodo, avrà come effetto indiretto anche l’aumento delle donazioni”. In termini numerici, occorrerà raggiungere la soglia dei 10 milioni di adesioni per registrare un incremento sensibile della disponibilità di organi da trapiantare. Va, infatti, ricordato che il numero di adesioni alla donazione non coincide (fortunatamente) con il numero di diagnosi di morte cerebrale (condizione necessaria per procedere all’espianto di organi da cadavere) effettuate che, ogni anno, in Italia, sono circa 2.400 (corrispondenti ad una media di 40 per milione di abitanti).
È bene ricordare che, secondo la normativa vigente, sono cinque le modalità previste per esprimere la propria volontà in ordine alla donazione di organi. Oltre alla registrazione sulla carta d’identità, si può manifestare la propria scelta presso la Asl di riferimento (o il proprio medico di base), compilando il “tesserino blu” del ministero della Salute o il tesserino di una delle associazioni di settore, stendendo un atto olografo presso l’Associazione italiana donatori di organi (Aido), redigendo una dichiarazione di consenso o diniego da portare sempre con sé.
MAURIZIO CALIPARI E GIOVANNA PASQUALIN TRAVERSA (A
10 lug 2015 00:00