Camerun: inchiesta omicidio Mons. Bala
Vescovi del Camerun prensentano denuncia contro ignoti per omicidio di mons. Bala
“Una denuncia contro ignoti per l’omicidio di mons. Jean-Marie Benoît Bala” 58 anni, ritrovato morto ai primi di giugno: è quella che presenteranno i vescovi del Cameroun, in relazione alla morte del loro confratello. “Questo caso – si legge in una nota ufficiale - sarà assegnato ad un gruppo di avvocati che ci rappresenteranno nella ricerca della verità". Le esequie di mons. Bala verranno celebrate nei giorni 2 e 3 agosto a Bafia, sede in cui operava il compianto presule.
I vescovi camerunensi si dicono certi dell’omicidio perché sul corpo di mons. Bala, che hanno riconosciuto ed identificato, hanno visto “segni di violenza” che dimostrano che il presule “è stato brutalmente assassinato”. Al contrario, dopo l’autopsia, gli inquirenti hanno attribuito la morte del vescovo di Bafia all’annegamento.
Il presule era scomparso la mattina del 31 marzo, quando la sua automobile era stata ritrovata sul Pont de l’Enfance. In un primo momento, si era ipotizzato il suicidio. Il 2 giugno, infine, un pescatore aveva ritrovato le spoglie di mons. Bala a pochi chilometri dal Pont de l’Enfance.
La morte di mons. Bala non è l’unico caso: in diverse occasione, la Conferenza episcopale ha ricordato i tanti presuli, membri del clero e persone consacrate “che sono state assassinate in circostanze non chiarite fino ad oggi”, tra cui mons. Yves Plumey, arcivescovo emerito di Garoua; don Joseph Mbassi; p. Antony Fontegh; le Suore di Djoum; P. Engelbert Mveng, tutti scomparsi all’inizio degli anni ’90. “Abbiamo l’impressione – hanno detto i vescovi - che il clero del Camerun sia particolarmente perseguitato”.