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Milano
di M.VENTURELLI 05 giu 2015 00:00

Brescia "irrompe" a Expo a suon di musica

Nella prima giornata di "Protagonismo bresciano" grande spazio al tema della cooperazione internazionale

È iniziata in musica e in musica è terminata la prima giornata di protagonismo bresciano a Expo. Sono state proprio le note, forse la forma di comunicazione più efficace nel gran trambusto dell'esposizione universale, a legare il 4 giugno il primo dei sei appuntamenti che Sistema Brescia ha voluto per portare il meglio della terra bresciana a Milano.

Con "Expo generation/Brescia, mondo mondi", questo il leit-motive scelto dal direttore artistico Paolo Dalla Sega, la Leonessa d'Italia si è raccontata all'universo di Expo con alcune delle sue eccellenze.

Hanno aperto le nuove generazioni, rappresentate idealmente dai 500 ragazzi tra alunni delle scuola bresciani e allievi dell'associazione Isidoro Capitanio che hanno attraversato la baraonda del cardo e del decumano del sito milanese, guidando la parata con cui Brescia ha "fatto irruzione" sulla scena dell'esposizione milanese e con un focus sull'educazione nel corso del quale sono stati illustrati alcuni progetti legati all'alimentazione che sono stati realizzati nel mondo della scuola.

È toccato poi all'Università, prima la Statale che ha presentato la sua attività di cooperazione internazionale con Paesi del sud del Mondo per progetti legati alla salute e all'alimentazione, e poi, con la Cattolica che ha avuto modo di raccontare la sua esperienza nel corso di un focus a cui hanno preso parte l'Ufficio missionario diocesano, le Ogn bresciane e il Csv, pensato per portare a Expo le ragioni e l'impegno di un panorama variegato che da Brescia si apre da anni al mondo del segno della cooperazione internazionale e del volontariato.

Esperienza emblematica è stata quella dell'ospedale di Kiremba, illustrata da don Carlo Tartari, direttore dell'Ufficio per le missione. Nato nel 1963 come dono della Chiesa bresciana per l'elezione di Paolo VI negli anni è diventato punto di riferimento del modo in cui Brescia si apre al mondo.
A fare da corollario all'esperienza sanitaria realizzata nella diocesi di Ngozi in Burundi, progetti realizzati in Burkina Faso, India, Mozambico e Senegal, Paesi in cui da anni, le ong bresciane stanno lavorando per il benessere delle popolazioni attraverso progetti che hanno saputo incarnare al meglio quel "nutrire il pianeta" scelto per Expo.

A chiudere la prima giornata del protagonismo bresciano a Expo ancora la musica, con "Giro del mondo in pianoforte" con il Festival pianistico internazionale che ha portato a Expo il pianista Francois-Joel Thiollier, e poi con la banda Isidoro Capitanio che, davanti a Palazzo Italia, ha presentato "In piazza", l'inno pensato per Expo.

Immancabile, poi, il "Light show", lo spettacolo di luci e musica sotto l'Albero della vita, il segno più evidente e permanente del protagonismo bresciano a Expo.
M.VENTURELLI 05 giu 2015 00:00