Brescia
di M. VENTURELLI
14 gen 2016 00:00
Alfredo Bazoli: "Superare due limiti"
L'intervista all'onorevole Alfredo Bazoli, Partito Democratico
“L’impostazione complessiva della legge mi pare condivisibile. Rimangono un paio di aspetti sui quali spero si trovi un ulteriore punto di equilibrio perché il testo così com’è non è del tutto soddisfacente”. È questa la lettura che dà del ddl Cirinnà il parlamentare Pd Alfredo Bazoli che ricorda come il testo in questione sia in linea con principi costituzionali e con le interpretazioni che sono state date dalla Corte Costituzionale, che ha espressamente sancito che il matrimonio è una questione, da punto di vista costituzionale, riservata alle coppie eterosessuali. “Tuttavia – continua Bazoli citando la Corte costituzionale – le coppie omosessuali hanno il diritto ad avere un disciplina perché sono comunque formazioni sociali meritevoli di riconoscimento e di tutela”. Il ddl ha in sé ancora alcuni punti critici. “Il primo – afferma – riguarda la formulazione dei diritti e dei doveri delle coppie omosessuali, che è eccessivamente sbilanciata sul richiamo continuo alle norme del matrimonio”. Altro punto debole del ddl per Bazoli è legato alla stepchild adoption. “Una scelta – sottolinea Bazoli – che non mi persuade minimamente. Anche qui bisognerebbe fare uno sforzo in più per individuare un istituto ad hoc che non sia l’adozione tout court, come è stata prevista con la stepchild, per garantire la continuità affettiva dei minori che crescono in una cosiddetta famiglia omogenitoriale”. Per come è pensato in questa fase la norma potrebbe per il parlamentare Pd diventare un incentivo a bypassare il divieto esistente alla pratica dell’utero in affitto e un’apertura alla sostanziale equiparazione per l’interesse di un minore della genitorialità eterosessuale con quella omosessuale. Di qui il suo impegno per cercare di porre rimedio a questi limiti. “Se questo non sarà possibile – afferma – ognuno si assumerà le proprie responsabilità”.
M. VENTURELLI
14 gen 2016 00:00