La morte di Papa Benedetto XVI
Papa Benedetto XVI è morto all’età di 95 anni. Salito al soglio pontificio nel 2005 vi è rimasto fino al 28 febbraio 2013 giorno in cui sono scattate le sue dimissioni annunciate l’11 febbraio dello stesso anno.
Papa Benedetto ha passato gli ultimi anni della sua vita nel monastero Mater Ecclesiae all’intento dei giardini vaticani.
Da sottolineare il legame con Brescia per la visita nella nostra città e a Concesio l’8 novembre 2009 in memoria di Paolo VI beatificato poi nel 2014 e canonizzato nel 2018. Nella sua visita bresciana aveva anche fatto tappa a Botticino in vista al santuario di sant Arcangelo Tadini, proclamato santo da Ratzinger.
Tra i santi voluti da Benedetto ricordiamo anche Giovanni Battista Piamarta.
Papa Francesco al termine dell’udienza del mercoledì - dove oltretutto erano presenti alcuni gruppi bresciani - aveva annunciato l’aggravarsi delle condizioni del suo predecessore chiedendo una preghiera speciale per lui che “nel silenzio continua a sostenere la Chiesa”. Al termine dell’udienza Francesco aveva fatto visita al suo predecessore.
La notizia delle condizioni di salute di Joseph Ratzinger ha fatto subito il giro del mondo catalizzando sul Vaticano l’attenzione dei media e dei fedeli. Da tutto il mondo sono giunte fin da subito testimonianze di vicinanza e di preghiera.
Dalla mattina di lunedì prossimo, 2 gennaio, il corpo del Papa emerito sarà nella Basilica di San Pietro in Vaticano per il saluto dei fedeli. Giovedì 5 gennaio alle 9.30 si svolgeranno i funerali in piazza San Pietro, presieduti da Papa Francesco: “Assecondando il desiderio del Papa emerito, i funerali si svolgeranno nel segno della semplicità”, saranno “solenni ma sobri”.
Benedetto è morto serenamente. Si era preparato, come aveva già confidato al suo biografo, Peeter Seewald, nel 2016, nel suo libro “Ultime conversazioni”: “Bisogna prepararsi alla morte. Non nel senso di compiere certi atti, ma di vivere preparandosi a superare l’ultimo esame di fronte a Dio. Ad abbandonare questo mondo e trovarsi davanti a Lui e ai santi, agli amici e ai nemici. A, diciamo, accettare la finitezza di questa vita e mettersi in cammino per giungere al cospetto di Dio. Cerco di farlo pensando sempre che la fine si avvicina. Cercando di prepararmi a quel momento e soprattutto tenendolo sempre presente. L’importante non è immaginarselo, ma vivere nella consapevolezza che tutta la vita tende a questo incontro”.