Zona bianca ed ennesimo rebus vaccini
Da oggi la Lombardia, insieme ad altre 13 regioni, fa un altro passo in avanti verso la normalità. Niente più coprifuoco e meno restrizioni per i ristoranti. Da domani aperti i grandi parchi tematici. Intanto, però, la gente è alle prese con l'ennesimo giro di valzer sui vaccini
Da oggi, insieme ad altre tredici regioni, la Lombardia è in zona bianca, grazie s a un indice dei contagi che per la terza settimana consecutiva si attestato a 23 casi su 100mila abitanti.
Da oggi, dunque, niente più coprifuoco. Rimane l’obbligo della mascherina sia all'aperto sia al chiuso e il divieto di assembramento. Regole meno vincolanti, invece, entrano in vigore per i ristoranti: nessun limite alle presenze al tavolo all'aperto e sei commensali per tavolo se il locale è al chiuso. Da domani, poi, potranno riaprire anche i grandi parchi tematici che, secondo le proprie associazioni di riferimento stanno facendo registrare un boom di prenotazioni. La riapertura di domani, comunque, sarà ancora all’insegna di precise misure anti-contagio: oltre a distanziamento, mascherine, contingentamento e sanificazione. Il protocollo messo a punto per la ripartenza prevede, poi, di riservare la salita sulla singola giostra solo a nuclei familiari, senza altre persone su ogni 'navicella'.
Continua, intanto, a tenere banco la scelta del Cts di destinare il vaccino AstraZeneca solo agli over 60, e di inocularne un altro diverso anche in caso di seconda dose a tutte le persone non appartenenti a questa categoria. La decisione assunta nei giorni scorsa e recepita in un decreto del consiglio dei ministri solo ieri ha creato e sta creando non pochi disagi nella campagna vaccinale, con persone che il 12 giugno scorso, giorno successivo alla decisione del Cts, si sono presentate nei diversi centri vaccinali del Bresciano e sono state rispedite a casa senza l’inoculazione della seconda dose. Tante altre che avevano in calendario in questi giorni l’appuntamento per completare il ciclo vaccinale si sono viste cancellare la data via sms con l’invito a restare in attesa di nuove comunicazioni. Comprensibile la preoccupazione di chi, dopo avere ricevuto la prima dose di AstraZeneca dovrà completare il ciclo con Pfizer o Moderna. Non meno perplessità, ai fini dell’efficacia della vaccinazione, sta sollevando la cancellazione sine die della data di inoculazione della seconda dose di un vaccino a chi era già stato calendarizzato secondo lo schema di AstraZeneca che prevedeva un intervallo massimo tra le due dosi.