Vaccini al via e Gallera nella bufera
Parte ufficialmente oggi in Lombardia la campagna vaccinale anti Covid. Non sono però piaciute alla politica le affermazioni dell'assessore regionale al Welfare sull'indisponibilità a fare rientrare medici e infermieri dalle ferie per le operazioni di vaccinazione
Parte oggi, anche se a Brescia ha preso ufficialmente il via già ieri, secondo la programmazione originaria della Direzione Generale Welfare, la campagna di vaccinazione del personale delle Asst, Irccs, spedalità privata e Rsa. “Si prevede una capacità di somministrazione iniziale fino ad un massimo di 10mila dosi al giorno, che potrà essere successivamente incrementata fino a 15mila”: sono le parole dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera, in queste nell’occhio del ciclone per il ritardo della Lombardia, in merito all’avvio della campagna vaccinale anticovid sul territorio lombardo.
“Questi numeri - sottolinea l’assessore - saranno in grado di rispondere al fabbisogno di coprire la popolazione sanitaria delle strutture con l’obiettivo di raggiungere il requisito di “covid free”, rispettando la scadenza fissata per tutte le regioni, entro la fine del mese di febbraio, con la dose di richiamo da effettuare dopo 21 giorni. Chi utilizza delle graduatorie riferite a tre giorni, di cui uno festivo, per continuare a cavalcare polemiche pretestuose, dimostra assenza di responsabilità istituzionale e politica”.
Alla politica lombarda, Lega compresa, non sono piaciute le uscite di Gallera sulla sua indisponibilità a fare rientrare dalla ferie i medici per effettuare le vaccinazioni. In un'intervista alla Stampa, in merito all'ultimo posto della Lombardia per numero di vaccinazioni effettuate rispetto alle dosi disponibili, queta era stata la risposta di Gallera: “abbiamo medici e infermieri che hanno 50 giorni di ferie arretrate. Non li faccio rientrare in servizio per un vaccino nei giorni di festa”.
“Per l’avvio della campagna vaccinale - sono ancora le parole dell’assessore Gallera - sono stati consegnati il 27 dicembre mattina 1620 dosi. Sono state trasferite in parte a tutti i capoluoghi di provincia e in due luoghi simbolo, Alzano e il Trivulzio. Il rimanente è stato utilizzato al Niguarda e al Sacco, stante anche la necessità di esaurirle in 4 giorni. Nel corso dei giorni successivi sono state comunicate le ipotesi di consegna, per questa prima tranche, immaginata dalla struttura Commissariale al 4 di gennaio (prima prevista per metà gennaio)”. Nello specifico è stato trasmesso un anticipo e un frazionamento delle consegne che entro il 25 gennaio dovrebbero coprire il fabbisogno, con quasi 115mial dosi, il fabbisogno della popolazione oggetto della prima fase di vaccinazione.
"Le dichiarazioni dell’assessore Gallera non sono state condivise e non rappresentano il pensiero del governo della Lombardia. Non possono comunque essere strumentalizzate dal governo Conte per accusare la Lombardia di ritardi nella campagna vaccinale" sottolineano fonti leghiste, con la risposta immediata del mondo politico. Non sta né in cielo né in terra la scusante dei medici in ferie. Non possiamo ritardare le vaccinazioni con una giustificazione simile» ha detto il capogruppo della Lega in Regione Lombardia, Roberto Anelli, commentando le dichiarazioni di Gallera.