Un tavolo regionale per la crisi dei laghi
Ieri un primo incontro dell'organismo regionale permanente per l'utilizzo della risorsa idrica in Lombardia
La stampa ha dato ampio risalto al basso livello delle acque del lago di Garda che ha fatto riaffiorare una striscia dji terra che ha consentito a tantissime persone di raggiungere a piedi l’isola dei conigli a Manerba. L’aspetto curioso, però, non è che l’ulteriore prova dello stato di crisi che, a causa dell’assenza di precipitazioni stanno vivendo tutti i laghi lombardi, con evidenti e sempre più manifeste preoccupazioni del mondo dell’agricoltura. A poche settimane dall’avvio della stagione delle irrigazioni le più importati sigle di categoria hanno infatti lanciato l’allarme siccità. Della questione si è interessata anche la Regione che, seppure alle prese con i cambiamenti post elettorali ha convocato il tavolo permanente per l'utilizzo della risorsa idrica in Lombardia. "La situazione di scarsità idrica ad oggi, purtroppo, è del tutto in linea a quella dello scorso anno – ha dichiarato l'assessore regionale Massimo Sertori che l’ha coordinato - .In più c'è la differenza che anche il bacino idrografico afferente al Lago di Garda è ai minimi storici mentre nella scorsa primavera era l'unico con una disponibilità prossima alla norma". Lo stesso Sertori ha annunciato una nuova convocazione dell’organismo per il 2 marzo.
Il confronto 2022-2023 mostra che i laghi lombardi regolati sono più vuoti (-30%), a fronte di un quantitativo di neve leggermente superiore (+31%). Complessivamente, pertanto, le riserve idriche mostrano un deficit del 55% rispetto allo storico, a fronte del 52% dello scorso anno.
Il tavolo regionale, nelle sedute del 14 dicembre e 26 gennaio "aveva già evidenziato che la situazione di scarsità idrica della scorsa estate era proseguita - continua Sertori - anche a causa delle scarse precipitazioni autunnali e invernali che non avevano consentito di ripristinare il deficit della stagione passata. Già il 14 dicembre Regione aveva segnalato la necessità di adottare un utilizzo 'cautelativo' delle risorse idriche in particolare invitando i gestori idroelettrici e gli enti regolatori dei grandi laghi (Maggiore, Como, Iseo, Idro e Garda) a trattenere acqua il più possibile. Il 3 febbraio ho inviato formalmente una specifica richiesta ai gestori degli invasi idroelettrici operanti in Lombardia (A2A, Enel, Edison) e agli Enti Regolatori dei laghi di adottare da subito ogni misura finalizzata alla massima riduzione delle erogazioni negli emissari fatte salve le necessità ambientali e di funzionamento delle centrali termoelettriche".
"Su input di Regione, AIPo, l'Agenzia che per conto della Lombardia gestisce la regolazione del lago di Garda dalla diga ubicata sul Mincio, il 14 febbraio ha ridotto l'erogazione ai minimi termini (9 m3/s) sufficienti a garantire il DMV nel fiume Mincio e una minima circolazione idrica in alcuni canali che interessano aree abitate. Tale manovra – ha continuato - indispensabile per cercare di mantenere il livello lacuale, ha comportato temporaneamente la messa fuori esercizio della centrale termoelettrica di Ponti sul Mincio, che ci auguriamo possa riprendere il funzionamento non appena gli afflussi al lago lo consentiranno".
"Confido – ha concluso Sertori - sul senso di responsabilità di tutti i soggetti pubblici e privati. Abbiamo convocato per il prossimo 2 marzo un nuovo tavolo regionale per un aggiornamento sulla situazione delle riserve idriche in vista della prossima stagione irrigua estiva 2023 e per valutare le misure più opportune per fronteggiare la crisi idrica che vediamo nuovamente davanti a noi, salvo precipitazioni importanti che ad oggi non siamo in grado di prevedere".