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Milano
di REDAZIONE 01 set 2017 07:58

Scuola: scontro sulle vaccinazioni

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A tenere banco a pochi giorni dall'avvio del nuovo anno scolastico è la contrapposizione tra Regione e governo sulle tempistiche previste dalla legge che condiziona l'iscrizione a scuola all'obbligatorietà delle vaccinazioni

Sta per prendere il via un nuovo anno scolastico, ma più che i problemi di sempre (molte le cattedre ancora da coprire) a tenere banco è questa volta il tema delle vaccinazioni. Nei mesi scorsi infatti è entrata in vigore la legge che impone l’obbligo vaccinale da 0 a 16 anni pena la non iscrizione a scuola. La normati prevede che la famiglie si mettano mettersi in regola con la certificazione delle vaccinazioni.

Per l'anno scolastico ormai prossimo, il certificato di avvenuta vaccinazione (o un'autocertificazione) va presentato entro il 10 settembre per nido e scuola dell'infanzia, entro il 31 ottobre per gli altri gradi di istruzione. Chi presenta un'autocertificazione avrà tempo fino al 10 marzo 2018 per mettersi in regola.

La Regione Lombardia ha annunciato l’adozione di una delibera – da approvare in Giunta lunedì prossimo – con cui consentirà l’ammissione ai nidi anche ai bambini non ancora in regola con il calendario vaccinale. Purché i genitori si mettano al passo entro 40 giorni. Una scelta che è stata pesantemente critica dal ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli che senza mezzi termini ha dichiarato “fuori legge” tutte le amministrazioni che non rispettano le nuove norme. A “stretto giro di posta” è arrivata la risposta dell’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera: “Regione Lombardia non è fuori legge e la ministra Fedeli si sbaglia ha affermato -. Nessun bambino non vaccinato potrà frequentare le nostre scuole e nessuna proroga è stata concessa per la presentazione della documentazione. Agiamo nel pieno rispetto della legge. Abbiamo solo predisposto un percorso che, attraverso una ragionevole e sistematica interpretazione della norma, aiuterà a raggiungere l'obiettivo. Una norma che ha come finalità quella di far vaccinare i bambini, non di applicare sanzioni o escluderli da scuola".

Le motivazioni della delibera sono state illustrate nel corso di una conferenza stampa. "La legge, infatti, - ha spiegato l'assessore - introduce il 'percorso formale di recupero dell'adempimento', ovvero, incontri approfonditi e personalizzati con specialisti dei Centri vaccinali, per sciogliere dubbi e resistenze e compiere una valutazione approfondita delle condizioni sanitarie dei bambini. Mentre in regime ordinario, quindi a partire dal 2019, prevede che tutto questo avvenga prima dell'inizio della scuola, paradossalmente, nella Circolare attuativa, diramata il 16 di agosto dal Ministero della Salute, (a pochi giorni dall'inizio dell'anno scolastico dei Nido) questo momento viene cancellato".

"Regione Lombardia - ha aggiunto -, nella delibera che sarà approvata lunedì dalla Giunta, ha deciso di ricontemplare questo percorso, dando la possibilità ai genitori inadempienti, in tempi anche più brevi di quelli previsti in regime ordinario, di mettersi in regola, altrimenti il bambino non potrà frequentare".

"Il problema non è fermarsi alla mera forma, ma ottenere il risultato della sostanza, che è quello di vaccinare i bambini. Escludere un bambino, il cui genitore il 10 settembre non presenta la documentazione, magari per una distrazione o un impedimento o perché ha bisogno di ottenere più informazioni, è un errore madornale, perché avremo un bambino non vaccinato. Consentire, invece, che le famiglie comprendano l'importanza delle vaccinazioni e si convincano che somministrarle ai propri figli sia la scelta giusta, significa raggiungere l'obiettivo della legge".

REDAZIONE 01 set 2017 07:58