Rolfi su sanità, trasporti e ambiente
Sanità, trasporti e ambiente. Sono questi i tre temi che Fabio Rolfi (Lega) individua come prioritari in questa campagna elettorale regionale a sostegno del candidato presidente Attilio Fontana
Sanità, trasporti e ambiente. Sono questi i tre temi che Fabio Rolfi individua come prioritari in questa campagna elettorale regionale. Il consigliere della Lega si ricandida per continuare l’esperienza al Pirellone. Tra le proposte che avanza, il progetto di legge “tempi standard” per abbattere la burocrazia e aiutare le piccole-medie imprese.
Dopo cinque anni come consigliere regionale, di cosa va più fiero?
Vado molto fiero di essere stato relatore e anche promotore della prima legge italiana sul contrasto del gioco d’azzardo patologico. Abbiamo fatto da apripista a livello nazionale con i limiti e con gli strumenti normativi di una Regione, ma abbiamo contribuito a dare ai Sindaci più strumenti di controllo e di limitazione del gioco d’azzardo, aprendo anche ai primi servizi di cura e presa in carico dei malati e delle loro famiglie perché questa è una piaga che va debellata. Ho inoltre contribuito, insieme all’assessore Terzi, alla nuova normativa per quanto riguarda le discariche, restringendo di molto le maglie autorizzative, il famoso fattore di pressione che impedirà, nel futuro, nuovi casi Vighizzolo.
Se guardiamo ai temi, quali sono gli aspetti che vanno approfonditi per dare continuità all’esperienza di governo regionale del centrodestra?
Dobbiamo concretizzare il grande mandato popolare sull’autonomia del 22 ottobre 2017. Siamo nelle fasi conclusive della trattativa con lo Stato. Bisogna portare a casa, il più possibile, delle materie che sono delegabili e le loro risorse. La Lombardia merita di essere trattata meglio rispetto alle altre Regioni a statuto ordinario, perché è una Regione speciale nei numeri. Il nuovo governo regionale dovrà dare seguito a questa trattativa, attuarla ed essere protagonista di una nuova epoca fatta di maggiore autonomia e protagonismo per garantire sempre la qualità dei servizi e per essere da traino per il Paese. Bisogna concentrarsi su sanità, trasporti e ambiente. Sulla sanità va attuata una riforma di futuro per rendere il sistema sanitario sempre più sostenibile rispetto ai tagli governativi e allo stesso tempo all’altezza della nuova domanda sanitaria fatta da una Regione che sta invecchiando. Secondariamente, bisogna potenziare i servizi a supporto della famiglia per quanto riguarda la presa in carico degli anziani e delle persone fragili, evitando dove possibile il collocamento nelle Rsa, potenziando invece il servizio domiciliare. Per le giovani coppie, bisogna estendere sempre di più la misura dei nidi gratis che ha avuto uno straordinario successo. Dobbiamo recuperare sul terreno demografico, rendendo la maternità compatibile con le scelte lavorative. Sull’ambiente, la Regione deve smettere di essere il luogo prediletto per lo smaltimento dei rifiuti degli altri. Dobbiamo continuare a lavorare sulla strada del riciclo, ma ponendo fine al business del rifiuto. Sui trasporti, dobbiamo continuare a investire per garantire specialmente ai pendolari trasporti ferroviari di qualità, sostenere le agenzie per il trasporto locale e potenziare le reti metropolitane: stiamo lavorando a un progetto di estensione della metropolitana sulla Brescia-Iseo-Edolo che vedrà la luce nei prossimi anni con treni urbani di scorrimento veloce ad alta frequenza. Siamo chiamati a investire anche nell’infrastrutturazione elettrica perché la mobilità del futuro è elettrica: la Lombardia deve essere leader in questo campo, disseminando anche punti ricarica per essere pronti alla sfida culturale.
C’è un argomento che le viene sollecitato nei suoi incontri elettorali?
Mi raccomandano il tema della burocrazia. Alla Regione, che è stata molto attiva nel sostenere la piccola-media impresa con bandi e finanziamenti, viene chiesto di rendere più semplice l’accesso al credito e ai finanziamenti e più velocità nelle autorizzazioni. Ho pronto il progetto di legge “tempi standard”: vogliamo che la burocrazia regionale, comprese le società partecipate come l’Arpa, abbia tempi standard definiti per legge per svolgere una pratica, decorsi i quali vale il principio del silenzio assenso.