Regione al lavoro per tamponi e vaccini
Creata una task force regionale per far fronte al caos tamponi creatosi negli ultimi giorni con l'impennata dei contagi. Nuovi impegni anche sul fronte vaccinale, anche in vista dalla riduzione a quattro mesi dei tempi per la terza dose
Anche nella giornata di ieri l’andamento del contagio ha continuato la sua corsa verso l’alto. In Lombardia si sono registrati 28.795 nuovi positivi, 2,238 dei quali nel Bresciano.
A fronte di una tale situazione mentre la Regione sta correndo ai ripari per far fronte al caos tamponi creatosi negli ultimi giorni. E’ stata creata una task force che sta lavorando al potenziamento dei centri in cui viene erogato questo servizio. Tutte le Asst sono state invitate ad ampliare le sedi e gli orari dedicati ai tamponi, mentre, a breve, la direzione generale Welfare invierà una lettera a Medici di medicina generale e Pediatri di libera scelta per sensibilizzarli circa la necessità di effettuare direttamente i tamponi ai propri assistiti evitando loro inutili e talvolta rischiosi spostamenti. Alle farmacie che eseguono tamponi è stata chiesta la disponibilità ad allungare gli orari serali del servizio e a dedicare alcuni orari specifici ai cittadini che necessitano di tampone a seguito di contatti stretti.
La direzione generale Welfare ha già concordato con Federfarma l'invio di una richiesta formale che l'associazione si prenderà cura di trasmettere urgentemente ai propri associati per le adesioni.
Il sistema di testing a carico del Sistema sanitario regionale deve essere prioritariamente dedicato in forma esclusiva ai pazienti sintomatici e con richiesta da parte dei medici di base e dei pediatri (tramite prenotazione informatica oppure tramite ricetta presentandosi direttamente). La task force ha anche ricordato la scala delle priorità per chiedere il tampone: al primo posto ci sono i casi sintomatici (con prenotazione del medico di base o Ats); al secondo le persone che necessitano del tampone per certificare la guarigione (con stampato provvedimento di isolamento di Ats o prenotazione di Ats); ci sono poi i contatti stretti (fine quarantena), sorveglianza scuole e rientro da estero (con stampato provvedimento di isolamento di Ats o prenotazione di Ats); al quarto posto che sono le persone che ricorrono al tampone per avere il green pass (presso farmacie o privato autorizzato).
Prosegue invece a ritmo spedito l'andamento delle vaccinazioni in Lombardia. Solo ieri ne sono state somministrate più di 106mial dosi. "Con 3.269.273 cittadini già vaccinati con terza dose (58% circa della platea vaccinabile) e 1.788.261 prenotazioni – si legge in una Nota della Direzione Generale Welfare di Regione Lombardia - la Lombardia dimostra di credere fortemente nella vaccinazione come unica arma efficace per fronteggiare la pandemia".
In questi giorni, però, presso alcuni hub vaccinali della Regione si sono create code legate all'afflusso delle molte persone senza prenotazione per la somministrazione della terza dose.
"Per evitare disagi ai cittadini che hanno preso regolare appuntamento - chiarisce la Nota - invitiamo chi deve fare la terza dose a passare attraverso i corretti canali di prenotazione. Ricordiamo che è ancora possibile trovare posti liberi per prenotare il vaccino anti Covid-19 attraverso la piattaforma regionale prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it così come è comodo prenotarsi in farmacia o attraverso il numero verde 800894545".
L'accesso diretto è, invece, consentito alle seguenti categorie di popolazione: cittadini a partire dai 12 anni di età per la somministrazione del ciclo primario (prima dose); esercenti le professioni sanitarie, personale scolastico, Forze dell'Ordine per la somministrazione della terza dose, purché siano trascorsi almeno 150 giorni dalla conclusione del ciclo primario.
"Su indicazione del Ministero della Salute, a partire dalla metà di gennaio – spiega ancora la Nota - dovrebbe partire la possibilità di somministrare la terza dose di vaccino che potrà essere estesa ad una ulteriore platea di cittadini che hanno un intervallo minimo di almeno quattro mesi (120 giorni) dal completamento del ciclo primario o dall'ultimo evento (da intendersi come somministrazione dell'unica/ultima dose o diagnosi di avvenuta infezione in caso di soggetti vaccinati prima o dopo un'infezione da Covid-19, in base alle relative indicazioni)".
"La Lombardia - conclude la Nota - sta già riorganizzando i centri vaccinali su tutto il territorio regionale per soddisfare anche le richieste da parte di questo ulteriore target di popolazione”.