Over 65: la Regione apre ai sierologici
Il Consiglio regionale approva una mozione che chiede di realizzare, nell'ambito del servizio sanitario regionale, uno studio epidemiologico sugli over 65, tramite test sierologici ed eventualmente tampone. Stesso trattamento è chiesto anche per le famiglie conviventi di chi ha contratto il Covid-19
Il Consiglio regionale lombardo ha approvato nella seduta del 16 giugno una mozione riguardante i test sierologici in Lombardia. Il testo approvato fa sintesi di due diversi testi della maggioranza e dell'opposizione, entrambe relative a tamponi e test sierologici.
Nel documento approvato all’unanimità, si chiede di realizzare, nell’ambito del servizio sanitario regionale, uno studio epidemiologico sugli over 65, la fascia della popolazione più esposta al rischio del contagio e più debole, tramite test sierologici ed eventualmente tamponi; di accertare, attraverso le Ats e i medici di medicina generale, che tutti i conviventi di persone segnalate Covid siano stati sottoposti a test sierologico e, se positivo, a successivo tampone nasofaringeo; di prevedere infine che il costo dei tamponi eseguiti in regime privatistico, a seguito di test sierologici, sia a carico del servizio sanitario regionale secondo la tariffa stabilita dalla DGR 3131/2020.
Il documento impegna inoltre la Giunta e l’Assessore competente a indicare una tariffa standard per i laboratori privati autorizzati a eseguire i test sierologi e procedure semplificate per le aziende ai fini di uno screening sui propri lavoratori, dando priorità alle aree maggiormente colpite.
L’approvazione della mozione ha trovato il plauso anche dei 67 sindaci bresciani che nei giorni scorsi avevano condensato in una lettera inviata alla Regione una richiesta più o meno simile, rigettata, però, con l’accusa di propaganda politica.
Nel corso della stessa seduta l’assemblea regionale ha approvato altre mozioni che riguardano l’emergenza coronavirus. Sempre all’unanimità è stata approvata la mozione per l’istituzione di una struttura di programmazione sanitaria per il coordinamento dell’assistenza territoriale e dei servizi sociali dei Comuni con l’obiettivo di dare il via a un piano sanitario post-Covid. Il documento punta a garantire il tracciamento epidemiologico tramite test sierologi e relativi tamponi rinofaringei e ad assicurare la piena realizzazione entro la fine di luglio del numero di Unità speciali per la continuità assistenziale (Usca), con l’obiettivo, come previsto dalla normativa nazionale, di istituirne una ogni 50mila abitanti. Il documento parla anche di vaccinazione antinfluenzale obbligatoria per gli over 65, categorie fragili e insegnanti e sollecita la messa in rete di una piattaforma informatica di telemedicina.