Mons. Tremolada alla Madonna delle lacrime
Il 25 febbraio il Vescovo parteciperà alle celebrazioni indette per ricordare il 500° anniversario del miracolo avvenuto nel Santuario di Treviglio
Nel febbraio 1522 era in pieno svolgimento la “Prima guerra franco-spagnola”, il terribile conflitto fra il re di Francia Francesco I e l’Imperatore Carlo V. La Lombardia era stata teatro di dure battaglie dall’esito alterno. Razzie e saccheggi ne erano l’immancabile corollario. In quei giorni era in corso una violenta controffensiva dei francesi che, costretti poco prima a ritirarsi a Cremona, intendevano punire severamente Treviglio per il suo appoggio all’imperatore. Le truppe francesi guidate dal comandante Odet de Foix visconte di Lautrec, uomo sanguinario e crudele, erano arrivate alle porte di Treviglio e irritati per l’ospitalità negata, ricevettero dal loro comandante l’ordine di distruggere la città. Era la sera del 27 febbraio. La popolazione, perduta ogni speranza umana, pose dunque tutta la sua fiducia in Dio e nella Vergine Maria: le chiese si affollarono, si vegliò tutta la notte in preghiera. All’alba del 28 febbraio la città si destò gravata da un silenzio funereo, rotto solo da singhiozzi di disperazione. Improvvisamente però una voce si diffonde per ogni contrada, accolta da grande emozione: “Miracolo! Miracolo! L’immagine della Vergine in S. Agostino piange e suda!”.
Verso le ore 8 di quel venerdì 28 febbraio 1522, l’Immagine della Madonna dipinta sul muro della chiesa di S. Agostino, annessa al monastero delle Agostiniane, aveva cominciato a spargere abbondantissime lacrime dagli occhi e sudore da tutto il corpo. I soldati francesi constatano il fatto e, profondamente impressionati, ne informarono Lautrec che, a cavallo, giunse presso la chiesa di S. Agostino, vi entrò e, constatato che l’Immagine della Madonna era velata di lacrime e di sudore, a differenza di quella del Bambino che, invece, era perfettamente asciutta rimane perfettamente asciutta, fortemente impressionato, assicurò gli abitanti di Treviglio il suo perdono. L’evento straordinario vennee ufficializzato da un atto pubblico, rogato dal notaio Orfeo Daiberti e sottoscritto dai testimoni. Il 1 giugno del 1522 il Consiglio Comunale di Treviglio deliberò l’istituzione, in perpetuo, di una festa l’ultimo giorno di febbraio di ogni anno, a perenne ricordo del miracolo ed in ringraziamento alla S. Vergine.
Da allora il 28 febbraio rappresenta, per gli abitanti della cittadina di Treviglio, una data storica ed è ricordata ancor oggi con grande solennità soprattutto in questo 2022 in cui si fa memoria del 500° anniversario del miracolo.
In questi giorni è in corso il cammino di avvicinamento alla festa che viene celebrata sempre l’ultimo giorno di febbraio (normalmente il 28, negli anni bisestili il 29 febbraio). I fedeli di Treviglio stanno vivendo la novena che quest’anno è predicata dall’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini che ogni giorno presiede la Messa delle 6 del mattino e la compieta delle 20.30. Inoltre, la Messa delle 9.15, il rosario meditato delle 14.30 e la preghiera dei ragazzi alle 16.45 sono predicate ogni giorno da un diverso Vescovo lombardo. Venerdì 25 le celebrazioni sono presiedute dal vescovo Pierantonio Tremolada.
Il momento centrale della solennità si condensa il 27 e 28 febbraio. La sera del 27, durante la Messa serale, detta “la vespertina” il quadro della Madonna viene lentamente velato, per restare così fino al giorno dopo. Quel velo rappresenta l’angoscia di quell’antica notte di trepidazione del 1522, quando l’Esercito francese era orami alle porte.
Il giorno dopo, il giorno della festa, la Messa più solenne è quella delle 8, detta “del miracolo”, quando davanti all’Arcivescovo, l’Immagine viene scoperta al canto del Te Deum. È un’esperienza unica, di grande impatto emotivo.