Maroni non correrà per le regionali
Al termine del vertice del centro destra ad Arcore l'annuncio a sorpresa: il governatore non sarà della partita elettorale per un eventuale secondo mandato alla presidenza della Lombardia. Oggi le ragioni ufficiali di una scelta che apre nel campo di Berlusconi, Salvini & co il fronte dell'individuazione di un nuovo candidato
"Motivi personali": per il momento non va oltre questa giusitificazione la notizia uscita dal vertice del centro destra tenuto ieri ad Arcore sull'intenzione del governatore della Lombardia Roberto Maroni di non correre per un secondo mandato al Pirellone.
La ripresa della politica regionale dopo la pausa natalizia si apre dunque con una sorpresa, anche se secondo indiscrezioni giornalistiche sembra che il governatore lombardo avesse già manifestato queste intenzioni.
Sarà lo stesso Maroni, dopo la giunta regionale prevista in mattinata, a incontrare la stampa e a spiegare le ragioni di questa scelta. Nel frattempo non mancano le ipotesi. C'è chi ha affermato che dientro la scelta del governatore ci sia la volontà di cambiare radicalmente vita; altri ancora ipotizzano ruoli importanti nei futuri scenari politici nazionali. Per alcuni Maroni sarebbe addirittura un premier in pectore gradito a Berlusconi per la sue qualità di mediatore.
In attesa di conoscere le ragioni di una scelta uscita al termine di un vertice che doveva essere interamente dedicato alla definizione di scenari in vista delle politiche del 4 marzo, per il centro destra la rinuncia di Maroni apre un fronte nuovo e per tanti versi insapettato. Sul tavolo di Berlusconi & co arriva anche la necessità di trovare un nuovo candidato alla presidenza della Regione Lombardia, con la conseguente distrazione di energie e sforzi dal piano nazionale a quello regionale.
I nomi non mancano: da quello della forzista Mariastella Gelmini, coordinatrice lombarda di Forza Italia a quello dell'ex sindaco di Varese Attilio Fontana della Lega Nord. Si tratta di candidature di peso certo, ma non certo tanto quella di un presidente uscente come quella di Maroni.
La notizia della sua rinuncia, ancora in attesa di una conferma ufficiale da parte dell'interessato, ha ovviamente dato morale al Pd che vede ora un po' meno difficile la corsa alla presidenza della Regione Lombardia del sindaco di Bergamo Giorgio Gori.
Roberto Maroni era stato eletto alla presidenza della Regione Lombardia il 26 febbraio 2013 con nil 42,8% dei voti nelle elezioni regionali anticipate per via delle dimissioni anzitempo di Roberto Formigoni costretto a lasciare per la vicende giudiziarie che vedevano coinvolti diversi esponenti della sua giunta. Maroni è stato sin dagli esordi del movimento politico creato da Bossi uno degli uomini di spicco della Lega Nord e esponente di punta dei governi di centro destra guidati da Berlusconi dal 1994 in poi. Nei quattro esecutivi guidati dall'ex Cavaliere è stato per tre volte ministro degli interni e una responsabile del welfare.
Dopo le dimissioni di Umberto Bossi da segretario della Lega Nord nell'aprile del 2012, Maroni aveva assunto anche la guida del partito, lasciandola a Salvini al momento dell'elezione alla presidenza della Regione Lombardia.