Majorino Presidente: Zanni in campo
L'ex sindaco di Palazzolo sull'Oglio candidato nella lista del Pd
Dare voce alle ragioni di tutti, quelle raccolte in tanti anni di servizio come sindaco alla comunità, ma anche quelle di chi troppe volte non si è sentito ascoltato, per andare oltre i luoghi comuni che spesso caratterizzano la narrazione sulla Regione Lombardia così da affrontare problemi purtroppo ancora irrisolti. E ancora portare in consiglio regionale le voci e le istanze delle comunità che mai come in questi ultimi anni, dalla pandemia in poi, hanno trovato nei sindaci interpreti attenti e attendibili.
Sono queste le motivazioni alla base della candidatura di Gabriele Zanni, alla carica di Consigliere Regionale nella lista del Pd, a supporto del candidato Presidente Pierfrancesco Majorino. Al fianco dell'ex sindaco di Palazzolo sull'Oglio, a testimoniare il legame di questa candidatura con il territorio, la presenza dei primi cittadini di Cologne Carlo Chiari e di Borgosatollo Giacomo Maringa e il responsabile di zona dei circoli Pd Sergio Arrigotti.
Zanni – per dieci anni (2012–2022) Sindaco di Palazzolo sull’Oglio e per sette anni e mezzo (2014–2022) Presidente dell’Associazione Comuni Bresciani – ha maturato la decisione di candidarsi in virtù delle numerose sollecitazioni che gli sono giunte da più parti, “da semplici cittadini, da militanti del partito in diverse zone delle Provincia e da molti amministratori con cui ho avuto modo di collaborare”, come ha avuto modo di spiegare lui stesso durante la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura che si è tenuta nella sua città, Palazzolo.
“C’è un’esigenza vera di rappresentanza delle Comunità – ha affermato Gabriele Zanni - soprattutto delle più piccole della provincia, anche per avere accesso in maniera più equa a misure e finanziamenti per opere necessarie. Risorse elargite a pioggia in assenza di una razionale programmazione e di strumenti di pianificazione precisi. C’è chi deve partecipare a bandi sulla base di progettualità concrete e rilevanti e chi può stipulare con più facilità accordi di programma o avere finanziamenti per opere non sempre strategiche”.
Fra le motivazioni che hanno spinto Zanni a questa nuova avventura c’è anche la volontà di farsi portavoce dell’infondatezza di luoghi comuni che descrivono l’azione regionale e di porre l’accento sulle diversità tra grandi città e tutto il resto dei paesi della provincia.
“Sul tema della sanità -ha affermato al proposito – si gioca il più grande dei luoghi comuni, smentito però nei fatti. Si dice che la sanità lombarda sia un’eccellenza. Forse sarebbe più corretto dire che la sanità lombarda ha alcune eccellenze indiscutibili, ma che poi l’accesso alle cure, alla diagnostica o alla prevenzione non è uguale per tutti. È esperienza comune che per alcuni esami in regime di Sistema Sanitario le liste d’attesa e le tempistiche siano inaccettabili. A meno che non si sia disposti a pagare di tasca propria. Si tratta di una situazione a cui porre rimedio, anche perché le statistiche dicono che ormai una persona su nove rinuncia alle cure perché non può permetterselo. Si tratta di un dato drammatico e che racconta di una sanità lombarda che può vantare sì alcuni tratti di eccellenza, ma che ha drammaticamente dimenticato i territori, come anche la tragica esperienza della pandemia ha dimostrato”.
Proprio per questo Zanni immagina una Regione che, a differenza di quanto avvenuto sino ad oggi, non concentri gli sforni in campo sanitario soltanto sulle grandi strutture concentrate nei capoluoghi. “Nessuno disconosce il valore e l’importanza fondamentale dei capoluoghi, D’altro, però, canto non si possono ignorare le esigenze, soprattutto in tema di sanità, del resto dei Comuni e dei cittadini che lì vivono”.
L’ex sindaco di Palazzolo ha sottolineato la necessità di un ripensamento della sanità territoriale e della prossimità delle cure. “La riforma della sanità voluta da Regione Lombardia e dalla Moratti ha sì istituito le Case di Comunità, sfruttando le risorse del Pnrr, ma non le ha riempite di contenuti, non spiegando con quali risorse di personale e di professionalità si potranno garantire servizi solo immaginati al momento”.
Altro tema su cui Zanni da ex amministratore locale ha maturato una certa sensibilità è quello del trasporto pubblico che nel Bresciano è sottofinanziato dal fondo regionale trasporti rispetto ad altre Province, con evidenti disagi e aggravi che ricadono sugli utenti del servizio, nonostante gli interventi tampone di Provincia e Comune di Brescia.
Due ultimi passaggi della presentazione della candidatura Zanni lo ha dedicati al tema della tutela ambientale e della qualità dell’aria nel Bresciano particolarmente avvertito e a quello della legalità e della trasparenza. “I Comuni soprattutto più piccoli devono essere antenne sul territorio e avere strumenti per intercettare, nonché prevenire delle possibili infiltrazioni malavitose. Insomma – conclude Zanni – credo che ci sia davvero bisogno di chi realmente possa rappresentare il territorio: qualcuno che lo viva e lo conosca effettivamente, e che sia a disposizione di amministratori e cittadini”.