Lombardia: torna il vento del malaffare
A Milano politici, amministratori pubblici e imprenditori, accusati di associazione per delinquere per aggiudicarsi appalti pubblici. A Brescia operazione della Guardia di Finanza contro controlli fiscali pilotati
Lo spettro del malaffare e della corruzione è tornato a volare tra Milano e Brescia. Un’operazione antimafia per tangenti condotta tra Lombardia e Piemonte mette sotto indagine 95 persone e all’emissione di 43 ordini di custodia nell'inchiesta della Divisione distrettuale antimafia su due 'gruppi criminali' tra Milano e Varese costituiti da politici, amministratori pubblici e imprenditori, accusati di associazione per delinquere per aggiudicarsi appalti pubblici. Tra gli arrestati due dirigenti di Fi: il consigliere regionale Fabio Altitonante, sottosegretario all'area Expo della Regione Lombardia, e il consigliere comunale milanese Pietro Tatarella, candidato alle Europee, che sarebbe stato a 'libro paga' di un imprenditore del settore rifiuti.
Nell'inchiesta anche un caso di 'istigazione alla corruzione' verso il presidente della Regione Fontana, che non è indagato, ma non lo avrebbe denunciato. Lo stesso Fontana si è presentato ieri in consiglio regionale denunciando la sua estraneità ai fatti contestati. "Professionalmente e politicamente ho sempre seguito la strada della correttezza e dell'onestà - ha affermato il presidente - come emerge anche in questa vicenda, nella quale come si è evinto fin da subito, io sono parte offesa. Sono sempre stato fermamente convinto che ogni persona che ricopre una carica pubblica debba rifiutare profferte e utilità in cambio di consensi o favori. Ribadisco di non avere percepito alcun atteggiamento corruttivo nelle interlocuzioni avute”. "Oggi pomeriggio sono qui - ha proseguito Fontana - perché non ho alcuna remora o alcun timore. Le scelte che ho compiuto dall'inizio della legislatura sono state ispirate alla valutazione delle competenze e all'insegna della più completa correttezza nel metodo e nell'iter procedurale, come dimostrano anche gli atti che abbiamo già consegnato all'autorità giudiziaria".
L’inchiesta in corso ha portato anche alla richiesta rivolta alla Camera per l'autorizzazione all'arresto per finanziamento illecito del deputato di Fi Diego Sozzani. Tra i 95 soggetti indagati nell’inchiesta ci sono anche sei bresciani. Uno è in carcere, un altro ai domiciliari e 4 indagati a piede libero. Per i pm garantivano la possibilità di reperimento di fondi neri da destinare alle tangenti.
A Brescia, invece, la Guardia di Finanza, sempre ieri, ha eseguito 8 misure di custodia cautelare nei confronti della titolare di uno studio di consulenza con sede a Castrezzato, del suo commercialista, di un imprenditori e di due militari delle Fiamme Gialle (uno dei quali in pensione), del comandante della Polizia locale di Castrezzato e di un funzionario delle Agenzie delle Entrate (subito sospeso) dal servizio, accusati di avere pilotato alcuni controlli fiscali accendendo a una serie di informazioni in realtà riservate. A dare il via all’indagine è stata la stessa Guardia di Finanza che ha segnalato alla magistratura le rete illecita dei presunti controlli fiscali pilotati. L’esecuzione delle misure di custodia cautelare sono l’ultimo atto di un’inchiesta avviata da mesi.