Il modello lombardo della cooperazione
Si è svolta ieri a Milano la prima Conferenza regionale della Cooperazione in Lombardia dal titolo “L’impresa cooperativa in Lombardia: un modello che crea valore e risponde ai bisogni del territorio”
Si è tenuta ieri a Milano, nel palazzo della Regione, la prima Conferenza regionale della Cooperazione in Lombardia dal titolo “L’impresa cooperativa in Lombardia: un modello che crea valore e risponde ai bisogni del territorio”. La conferenza è stata l’occasione per discutere, in un’importante sede istituzionale, dell’impresa cooperativa in Lombardia come modello che crea valore e risponde ai bisogni del territorio. Nel corso del dibattito sono stati presentati racconti e testimonianze di imprese cooperative lombarde e si è discusso sul significato dell’essere cooperatori nella Lombardia di domani. Le cooperative, è stata sottolineato a più riprese nel corso della conferenza a cui hanno partecipato anche rappresentanti di diverse cooperative che operano nel Bresciano, creano valore e rispondono ai bisogni del territorio. I dati di Unioncamere, rielaborati da Polis Lombardia e proposti nel corso della giornata, dimostrano la sostanziale resilienza del sistema lombardo con una diminuzione delle cooperative con zero addetti e una forte crescita dell'impiego di persone con disabilità (+67%) perché, soprattutto le grandi imprese, si affidano alle cooperative per rispettare gli obblighi di legge. Su circa 18.600 imprese cooperative registrate in Lombardia (il 13% del totale italiano), il numero maggiore si registra in provincia di Monza in Brianza (1226) e di Bergamo (1111) e, per comparto, nel settore del magazzinaggio e trasporto (18%). Di queste, 1833 sono cooperative sociali iscritte all'Albo regionale.
Anche la Regione ha guardato con grande interesse alla prima assise lombarda di questo importate settore dell’economia locale. Quattro gli assessori (Alessandro Mattinzoli, Sviluppo economico, Fabio Rolfi, Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi, Melania Rizzoli, Istruzione, formazione e lavoro, e Stefano Bolognini, Politiche sociali, che hanno preso parte ai lavori della conferenza.
"Confermiamo- ha spiegato l’assessore regionale Alessandro Mattinzoli - la nostra attenzione nei confronti del mondo della cooperazione che svolge sul territorio lombardo importati servizi di pubblica utilità, sia in ambito sociale che produttivo. Le nostre comunità hanno bisogno delle imprese cooperative che rappresentano un modello alternativo d'impresa per la loro capacità di operare in modo trasversale in tutti i settori. Un modello che possiamo ritenere ancora attuale, ma che, per vincere la sfida dell'innovazione, deve saper cogliere i punti di fragilità in questo momento di evoluzione, senza perdere il suo Dna, che è la diffusione del benessere in tutto il tessuto sociale. Come Regione vogliamo pertanto mettere a disposizione quelle leve che, anche a livello normativo, possano sostenere le buone pratiche ed innescare eventuali correttivi".
Dell’importante ruolo svolto il Lombardia dal mondo della cooperazione ha parlato anche Fabio Rolfi. “Anche nel comparto agroalimentare lombardo - ha sottolineato l’assesssore all’Agricoltura, alimentazione e sistemi verdi - il ruolo del sistema della cooperazione è importante. Il sistema cooperativistico in Lombardia è un modello strutturato soprattutto nel comparto lattiero caseario, ma anche in ambito ortofrutticolo e della trasformazione zootecnica. Le cooperative lavorano circa il 60% del latte lombardo. Nelle aree montane o soggette a spopolamento il sistema cooperativistico è una presenza importante e ha assicurato giusta remunerazione ai produttori anche in momenti difficili, senza la quale, avremmo registrato situazioni ancora più critiche anche sotto il profilo sociale".
L’assessore regionale all’Istruzione Melania Rizzoli ha posto, invece, l’accento su quanto il mondo della cooperazione riesce a fare in Lombardia per l'inserimento lavorativo delle persone più fragili, che è grande opportunità", anticipando quanto ribadito da Stefano Bolognini, assessore alle politiche sociali, che ha ricordato come "la cooperazione sociale rappresenta un importante fenomeno economico e sociale del Paese, profondamente radicato nelle comunità locali, che si traduce nella capacità di dare risposte concrete ai bisogni espressi dai nostri territori, ad esempio nella gestione dei servizi sociali e sociosanitari, dove molti sono gestiti direttamente e/o per conto di enti pubblici. Ne sono una prova gli asili nido, le Rsa e i centri diurni e residenziali per disabili".