Fido nella tomba col padrone? Ora si può
Il consiglio regionale ha approvato nei giorni scorsi una legge che modifica la parte del Testo unico in materia di sanità relativa ai servizi funebri e cimiteriali. Tra i tanti temi della nuova legge che avrebbero meritato un approfondimento, ha conquistato le prime pagine dei giornali l'introduzione della possibilità di tumulare nella stessa tomba dei padroni anche gli animali di affezione
Della nuova norma, complessa e articolata, alla fine si dibatte solo di quello che pare essere l'aspetto più curioso. La notizia diffusa ieri dagli uffici stampa del Consiglio regionale lombardo sull'approvazione di una legge che modifica la parte del Testo unico in materia di sanità relativa ai servizi funebri e cimiteriali ha conquistato nel breve volgere di poche ore le prime pagine dei quotidiani e i titoli di apertura di tg locali e nazionali.
A far discutere, però, non sono state quelle parti della legge che introducono nuove misure sulle attività svolte dalle agenzie funebri, ne quelle relative alla creazione di "centri servizi", imprese funebri che svolgono attività in proprio e forniscono ad altri operatori del settore requisiti e servizi a norma di legge, per poter operare senza accollarsi costi eccessivi di personale e attrezzature. Una maggiore attenzione avrebbe meritato quella parte della normativa che introduce novità rispetto alla tumulazione di feti ed embrioni frutto di interruzioni di gravidanza.
Con la legge approvata, infatti, toccherà alla donna o ad altra persona titolata avanzare esplicità richiesta. In questo modo, secondo i consiglieri del Pd che hanno proposto l'emendamento, si pone rimedio a una disfunzione della legge precedente che prevedeva l'obbligo della tumulazione a carico dei Comuni, obbligo che, per altro, sarebbe stato a lungo disatteso.
Nonostante la portata, anche morale, di tali questioni l'interesse dell'opinione pubblica si è invece concentrato su quella parte di legge che introduce la possibilità che, su richiesta o per volontà del defunto o degli eredi, si possano tumulare, previa cremazione e in teca separata, gli animali di affezione, nello stesso loculo del defunto o nella tomba di famiglia. I Comuni potranno autorizzare la costruzione e l’uso di aree e di spazi appositi per la sepoltura degli animali d’affezione, secondo le indicazioni tecniche fornite dall’Ats di competenza e dall’Arpa.
“Il nostro documento fa da apripista nazionale, mettendo ordine a una materia complessa – afferma Simona Tironi, consigliere bresciana di Forza Italia e relatrice del provvedimento –. È il primo provvedimento normativo in Italia che consente la possibilità di tumulare anche gli animali di affezione insieme al defunto, andando così incontro alle esigenze e alle richieste pervenute da più parti”. Sarà la giunta regionale, con apposita delibera, a fissare i termini di applicazione della legge approvata".
Tra i primi a commentare in modo critico questa parte del provvedimento, don Marco Mori ( che sul tema firma anche l'editoriale de "La Voce del Popolo" "Cani e gatti morituri"), parroco di San Polo Vecchio a Brescia, che in uin tweet che in breve tempo ha fatto il giro d'Italia, ha criticato pesantemente il provvedimento, attirandosi sui social critiche e apprezzamenti