Disabili: la Regione rivede i criteri
Approvata la mozione presentata da Gian Antonio Girelli per modificare una delibera approvata alla vigilia di Natale per gli aiuti economici ai disabili
Il primo ad alzare la voce era stato il consigliere regionale Pd Gian Antonio Girelli: “La Regione – aveva denunciato nei giorni scorsi - non può fare economia sulla pelle dei disabili più gravi, deve ritirare e modificare la delibera del 23 dicembre scorso”. Capodelegazione del Pd in commissione sanità e welfare del Consiglio regionale, Girelli contestava la delibera regionale n. 2720, approvata l’antivigilia di Natale, con cui la Regione prendeva atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili, e contestualmente modificava in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020. La delibera. Come spiegava Girelli introduceva per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso di beneficiario minorenne) e abbassavo il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver veniva vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne ha bisogno per un tempo più limitato non avrebbe avuto diritto a questa parte di contributo e che, comunque, anche chi ne avrebbe avuto diritto avrebbe dovuto integrare in modo sostanziale per poter pagare stipendio e contributi al caregiver. Il contributo complessivo era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate.
“È paradossale – continuava Girelli - che nel momento in cui le risorse statali vengono aumentate in modo consistente da questo governo, e che la Regione può aumentare da 70 a 91 milioni il proprio fondo a favore dei disabili, chi governa la Lombardia decida di risparmiare proprio sui più deboli e bisognosi. Spostano così tutto il peso ancora di più sulle famiglie che già hanno oneri di cura, economici e non, molto pesanti. La Regione ha compiuto una scelta del tutto sbagliata e le chiediamo di correggerla prima dell’entrata in vigore, prevista tra sole tre settimane”.
Il consigliere regionale bresciano annunciava anche la presentazione di una mozione contro il provvedimento, da discutere nella sessione del Consiglio regionale del 14 gennaio. Così nella seduta di ieri il parlamento lombardo ha discusso e approvato la mozione presenta da Girelli e dal Pd a cui se ne è aggiunta una seconda della maggioranza. Il primo documento, approvato a scrutinio segreto con 36 voti a favore e 32 contrari e 1 astenuto, ha chiesto di rivedere la delibera regionale del dicembre scorso giudicata “peggiorativa rispetto a quella attuale” e di ripristinare i criteri e l’entità del contributo vigenti fino a oggi, “garantendo continuità nell’assistenza alle famiglie”.
La seconda mozione (59 voti a favore e 12 astenuti) impegna, invece, la Giunta a continuare a investire su questo tema, facendosi anche portavoce con il Governo nazionale “per ottenere un incremento delle risorse e far fronte così alle necessità del futuro, in cui si prevede un incremento ulteriore di accessi al sistema”. Quest’ultimo provvedimento, con un emendamento del Presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti (Lega), impegna inoltre la Giunta a portare da 400 a 600 euro la soglia minima di contributo.
“L’approvazione della nostra mozione in Consiglio regionale - ha dichiarato non senza soddisfazione Girelli - è importantissima per tante famiglie che si trovavano a dover fare i conti con il pesantissimo taglio della Giunta leghista. L’assemblea ha fatto la sua parte e ha sconfessato la linea dell’assessore Bolognini, ma soprattutto ha ribadito che le persone disabili e le loro famiglie meritano rispetto. Ora vigileremo che la giunta regionale dia loro le risposte che si attendono.”