Bene la legge "badanti", ma i fondi?
"È importante che il provvedimento regionale venga trasmesso ai Comuni per l’avvio degli sportelli sul territorio. A nulla servirà tutto questo se non verrà stanziata una cifra significativa a sostegno delle famiglie, come previsto dalla legge. Senza queste risorse – spiega il consiglio regionale Michele Busi – non possono essere raggiunti gli obiettivi che la legge ha fissato"
La Giunta Regionale ha approvato nei giorni scorsi la delibera in attuazione della legge regionale sul lavoro di assistenza e cura (la cosiddetta “legge sulle badanti”) che prevede l’attivazione di sportelli e registri territoriali per le assistenti familiari (se ne stimano oltre 177mila in Lombardia), e un piano di azioni per la promozione di percorsi formativi, per il contrasto al lavoro sommerso, per il sostegno economico a favore delle persone assistite e delle loro famiglie. L’opposizione, con il consigliere regionale Michele Busi (Patto Civico), è soddisfatta dell’adozione delle “Linee Guida” per gli sportelli e il registro delle badanti, “anche se con un notevole ritardo (16 mesi) rispetto alla legge. È importante che il provvedimento venga trasmesso ai Comuni per l’avvio degli sportelli sul territorio. A nulla servirà tutto questo se non verrà stanziata una cifra significativa a sostegno delle famiglie, come previsto dalla legge. Senza queste risorse – continua Busi – non possono essere raggiunti gli obiettivi che la legge ha fissato: la promozione di percorsi formativi, il contrasto al lavoro sommerso e irregolare, il sostegno economico a favore delle persone assistite e delle loro famiglie. Insomma far sì che le famiglie in cerca di badanti possano rivolgersi agli sportelli. Con l’approvazione del bilancio preventivo 2017 sapremo se Maroni ha intenzione di fare sul serio o se queste ‘Linee Guida’ rimarranno solo delle parole sulla carta”.