Agricoltura sociale: il sì della Regione
Il Consiglio di Regione Lombardia ha approvato la Legge “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”. Michele Busi (Patto Civico): “Finalmente c'è una Legge quadro che serve a dare il senso a questa tipologia di attività"
Con 33 voti a favore e 19 astenuti, il Consiglio di Regione Lombardia ha approvato nei giorni scorsi la Legge “Disposizioni in materia di agricoltura sociale”. Il documento intende promuovere e regolare una forma di agricoltura che fornisca in modo continuativo, oltre all'attività agricola, anche servizi rivolti al reinserimento lavorativo di soggetti svantaggiati.
“Finalmente – è il commento del consigliere di Patto Civico Michele Busi – in Regione Lombardia c'è una Legge quadro che serve a dare il senso a questa tipologia di attività. Alla Legge nazionale del 2015 si stanno uniformando varie regioni, fra queste anche la Lombardia che sul territorio può contare la presenza di circa un centinaio di cooperative che svolgono attività nell'ambito dell'agricoltura sociale".
Siamo di fronte a un approccio innovativo attraverso il quale si fondono due importanti tematiche: “Da un lato troviamo l'agricoltura multifunzionale e dall'altro le attività assistenziali. E' un settore – ha evidenziato Busi – molto interessante perché permette di integrare le fasce più deboli e fragili della popolazione. Sono attività agricole a tutti gli effetti, non marginali, ma composte da persone che presentano determinate fragilità”.
“Con questa legge - ha sottolineato il consigliere di Patto Civico - si introducono novità rilevanti: dall’inclusione, tra gli operatori agricoli, delle cooperative sociali agricole, alla definizione più puntale sia delle tipologie di attività ricomprese nel concetto di agricoltura sociale, con nuove attività terapeutiche come l’ippoterapia e l’onoterapia, sia dei soggetti a cui tali attività si rivolgono”.
Fra le novità introdotte figura l'istituzione di un Ossservatorio regionale ad hoc che avrà funzioni molto particolari. In primis “raccoglierà annualmente i dati sulle fattorie sociali e le loro iniziative, facilitando la diffusione di buone prassi”. Attraverso il monitoraggio “promuoverà studi, ricerche, attività e finanziamenti per le persone e i gruppi di cooperative che intendono impegnarsi su questo nuovo fronte che è l'agricoltura sociale”.