Una strada nella tempesta
Gregorio Magno vive nel VI secolo. Noi nel XXI. “Eppure sono periodi simili, di passaggi. Anche allora era difficile sperare, era frequente la disperazione, come oggi la depressione”. Il libro “Una strada nella tempesta” di don Gianluca Attanasio (edizione Cantagalli, prefazione di mons. Massimo Camisasca), sacerdote della Fraternità San Carlo Borromeo, presentato recentemente a Berlingo, vuole mostrare, l’“attualità dell’esperienza di Gregorio Magno”. Quello che ha da dire alla nostra vita, oggi, questa straordinaria figura di governante, monaco, papa, santo.
Gregorio, di famiglia ricca e di talenti ricco, a 32 anni prefetto di Roma, sente la chiamata di Dio a diventare monaco: per seguirla, lascia tutte le cariche e si ritira, con alcuni amici, nel monastero sul colle Celio. Ma le sue doti politiche sono preziose, e il papa lo nomina suo delegato a Costantinopoli. Tornato a Roma per la peste, alla morte del papa viene scelto lui come successore. Fa di tutto per non accettare, ma deve cedere. E diventa un grandissimo pastore, che unisce la profondità del contemplativo e le capacità pratiche dell’uomo di governo, dotato di una straordinaria finezza psicologica e di una comprensione delle dinamiche del cuore umano.