Suor Maria De Coppi, comboniana in Mozambico
Il 6 settembre 2022 veniva uccisa Suor Maria De Coppi, comboniana, missionaria in Mozambico dal 1963. Giovedì 17 ottobre alle 18 presso i Missionari Comboniani viene presentato il libro di padre Giancarlo Paris e Donata Pacini "Suor Maria De Coppi: missionaria comboniana in Mozambico".
Interviene anche suor Eleonora Reboldi, missionaria comboniana.
L'incontro si può vedere anche sul canale YouTube Missionari Comboniani Brescia.
Originaria del Veneto (Santa Maria di Piave) sentiì la chiamata, quando ancora ragazza, partecipò ad un incontro dove un missionario comboniano aveva tenuto una testimonianza sulla sua esperienza in Africa. Maria sentì che quelle parole la riguardavano, la interpellavano. Diverse volte sopravvisse ad alcuni attentati terroristici ma nonostante, l’età (83 anni), i pericoli e gli acciacchi aveva deciso di rimanere tra la sua gente.
L’obbedienza la portò anche Brescia prima come maestra delle novizie e poi come superiora della comunità del noviziato. Aveva accettato a malincuore questo spostamento per sottoporsi alle cure agli occhi ormai stanchi e affaticati. Erano gli anni 2000 -2005. Quasi ogni pomeriggio si recava alla Chiesa di San Francesco dove i frati la ricordano seduta e assorta in preghiera sui banchi a metà Chiesa, verso la porticina che sa sul chiostro. Una presenza discreta ed umile, mai una parola di troppo, un cenno di saluto se qualcuno le passava accanto. Erano ore di preghiera, di silenzio, di intercessione per il popolo africano.
Le novizie la ricordano per la sua forza e la sua simpatia: aveva organizzato un orto nel noviziato, arte che aveva imparato dalla mamma in famiglia.
Perché è importante ricordarla? Suor Maria aveva capito che se voleva migliorare le condizioni di vita nei villaggi del Mozambico, doveva iniziare dalle donne che fino ad allora (anni ’70) non potevano studiare, erano costrette a matrimoni combinati, a generare figli e a lavorare come schiave, senza diritto di parola né in casa né nel Villaggio.
Seduta nel cortile le incontrava, parlava della dignità che avevano come figlie di Dio e attraverso queste conversazioni riuscì a creare alcuni gruppi, divisi per età e condizione. Alcune di queste ragazze divennero infermiere, insegnanti e cominciarono oltre che a determinare il proprio futuro, ad avere una posizione importante dentro la vita sociale. Gli uomini accettarono. La società cambiò lentamente e questa esperienza la portò in ogni zona dove l’obbedienza la chiamava: Chipene, Alua, Nampula.
Nel mese di settembre del 2022 i terroristi si erano sempre più avvicinati al suo Convento: riuscì a convincere una consorella a portare le ragazze ospiti in salvo nella foresta; chiamò una nipote al telefono, anch’essa missionaria comboniana. Furono le sue ultime parole: chiedeva preghiere, aveva paura. La uccisero con un colpo di fucile. Portarono il suo corpo nel cortile per evitare che venisse bruciato dall’incendio. Trascinandolo le braccia si apersero e suor Maria si trovò nella posizione di Gesù Crocifisso. Questa è la sua testimonianza: una del popolo, per il popolo, nel nome di Gesù.