La Strada del Soccorso nel Castello di Brescia
È stata presentata all'Auditorium S. Barnaba la pubblicazione “La Strada del Soccorso nel Castello di Brescia” opera curata dal professore in Storia dell'Architettura, Alessandro Brodini per conto del Comitato Amici del Cidneo. Il libro aggiunge un ulteriore prezioso tassello al percorso di valorizzazione del Castello cittadino iniziato nel 2020 con l'adesione al censimento nazionale “Luoghi del Cuore Fai”. Il terzo posto raggiunto aveva contribuito ad accendere i riflettori sul maniero oltre a portare un cospicuo contributo di 30mila euro che venne destinato alla riapertura proprio della Strada del Soccorso e alla sua valorizzazione attraverso lo studio e la realizzazione di una affascinante illuminazione. “La Strada del Soccorso - dichiara il presidente del Comitato, Giovanni Brondi – dopo anni di chiusura è stata riaperta il 22 settembre 2022. Anche grazie a questa pubblicazione, nella quale il prof. Brodini ha operato un'indagine originale e approfondita sull'evoluzione storica delle pendici a settentrione del Castello, potrà essere riscoperto questo percorso magico, sia dal punto di vista paesaggistico sia storico, che purtroppo da sempre risulta poco conosciuto ai più, anche agli stessi bresciani”.
La pubblicazione è suddivisa in tre parti: “La storia”, “La galleria, la Strada, le porte e il Forte” e “Mappe, vedute, fotografie” ed è corredata da numerosi scatti appositamente realizzati da Rolando Giambelli. “Nelle fortificazioni dell'età medievale e moderna - spiega l'autore del libro – il Soccorso è un percorso, o un passaggio, piuttosto defilato e nascosto che consente di entrare o di uscire dall'insediamento difensivo in modo protetto, senza essere visti. Che permette allo stesso modo di scappare o di ricevere aiuti dall'esterno”. È proprio rispondendo al secondo scopo che la Strada, costruita a cavallo tra il XIV e il XV secolo e fortemente modificata nei primi anni del Cinquecento, si è resa protagonista di due tragici episodi ai danni dei bresciani: il Sacco di Brescia del 1512 e le Dieci Giornate del 1849. In entrambi i casi, la Strada si è dimostrata uno strumento perfettamente congegnato e funzionante, riuscendo a far giungere a francesi e austriaci i rinforzi all'interno del Castello con le successive dolorose conseguenze per la città. “Questa pubblicazione - conclude il prof. Brodini – consente di leggere la Strada del Soccorso secondo due punti di vista. Il primo sincronico, che la pone in stretta relazione con la soprastante torre Coltrina, con il declivio del vigneto e con il bastione della Pusterla e il secondo diacronico, che considera le successive trasformazioni della parte nord della città tra Ottocento e Novecento, come la realizzazione di via Pusterla, la costruzione del serbatoio, la formazione dei giardini della Montagnola e, infine, lo scavo della galleria Tito Speri, che hanno definitivamente compromesso la percezione del complesso difensivo del Soccorso”.