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Brescia
di SEBASTIANO LAURITANO 08 gen 2024 09:07

Delfino Tinelli: La torre di San Martino

“La Torre di San Martino. Battaglia di San Martino e Solferino” è l’ultimo libro di Delfino Tinelli, edito da “Mannarino” nel 2023. Al centro della storia “la figura del nonno narratore”. Delfino Tinelli, già Ispettore Scolastico e Dirigente Superiore del Ministero della Pubblica Istruzione, è stato collaboratore delle riviste Scuola Italiana Moderna dell’Editrice ‘La Scuola di Brescia’ e ‘L’Educatore della Fabbri Editori’ di Milano, nonché direttore della rivista ‘bambini’ dell’Editrice Juvenilia di Bergamo. È stato autore di numerosi testi di pedagogia e di didattica, curatore responsabile di grandi guide per gli insegnanti della scuola elementare e di analoghe Guide per la scuola materna nonché autore di molti libri di lettura e sussidiari per la scuola elementare. Nel campo della letteratura giovanile ha pubblicato per l’Editrice La Scuola "Molnar", analisi critica del libro "I Ragazzi di via Pàl".

Il testo è di facile lettura, anche per la scelta del font e della dimensione dei caratteri; favorisce la lettura non solo per i particolari e i dettagli narrati, ma, in una passeggiata nella storia, per gli aspetti salienti letti da un punto di osservazione differente . Siamo in pieno Risorgimento, nelle fasi salienti della seconda guerra di indipendenza e l’autore quasi mette in secondo piano le figure più importanti (Napoleone III, Vittorio Emanuele di Savoia, Garibaldi, Mazzini, pur citandoli) per esaltare l’importanza storica dei luoghi in cui l’avvenimento si sviluppa, con alcuni personaggi, non sempre ricordati. Si apprende, ad esempio, della genesi della Croce Rossa Internazionale, frutto di una partecipazione sul campo dello svizzero Henry Dunant che, di fronte all’incredibile numero di morti e feriti, scrisse “Un Souvenir de Solferino” nel 1862 capace di scuotere le coscienze dell’opinione pubblica; l’obiettivo era di creare una società di soccorso volontario in ogni Stato con il compito di organizzare e addestrare squadre per l’assistenza dei feriti in guerra; dopo la fondazione della Croce Rossa Internazionale, nel 1901 gli venne conferito il premio Nobel per la Pace. Torniamo all’autore e alla sua capacità narrativa, arricchita nelle pagine del libro, dai disegni degli alunni della classe VI (all’epoca c’era la sesta elementare) dove lui stesso insegnava – nel libro sono riportati quelli di Natale Zenatti ed Ernesto Rossini –, dal quale è fortemente voluto il radicamento sul territorio, l’amore e la passione per la storia di Brescia e del Bresciano. Non secondaria, infatti, la citazione finale ripresa dal libro “Cuore” di Edmondo De Amicis: “La piccola vedetta Lombarda” ribattezzata in “La piccola vedetta Bresciana”. Un “nonno”, l’autore, che dialoga con i propri nipoti ‘laureati’, come può fare solo un nonno senza età e senza limiti del sapere. Un condensato di storia del territorio, di conoscenza profonda e di amore per i luoghi che favorisce la visita de “La torre di San Martino” in sessanta pagine da leggere e rileggere.

SEBASTIANO LAURITANO 08 gen 2024 09:07