10mila presenze alla Microeditoria
Tra le caratteristiche della Microeditoria vi è, spesso, quella di spiazzare e uscire dalla tradizione e dalle consuetudini comprovate. Lo fu certamente durante le edizioni “Covid” in cui l’organizzazione si mise alla prova “online” e poi con edizioni “estive” rinunciando alle nebbie novembrine. Lo è anche per questa che va oltre le date ufficiali della rassegna. Domenica 10 novembre è infatti, formalmente, il momento di chiusura di questa ventiduesima edizione nel segno del “Non è mai troppo tardi” di manziana memoria. A far da cornice a tutta la rassegna, le “geolocalizzazioni” della Mappa letteraria, copyright di Microeditoria che permette di mappare i libri di narrativa e i luoghi contenuti in essi, il ricco palinsesto del Fuori microeditoria, i laboratori stem per i bambini, i focus tematici della sezione Cultura digitale curati da Anna Giunchi. Le entrate a Villa Mazzotti, in questa due giorni intensa, sono state “ornate” dalle opere d’arte dei ragazzi dell’IIS Antonietti di Iseo, in collaborazione con We’co Design e che varranno da stimolo per altri studenti cinesi, come già anticipato durante l’incontro del sabato. Si è confermato ricco il corollario d’iniziative culturali autonome e allo stesso tempo dentro il perimetro della rassegna: vale per il concorso 7 parole per un racconto ideato e curato da Claudio Calzana e il Premio Purgatori, rivolto alle scuole superiori e dedicato al giornalista Andrea Purgatori scomparso recentemente per un caso di mala sanità (la cerimonia si svolgerà lunedì 11 novembre).
Ma domenica, come detto, resta il giorno ufficiale di chiusura e come tale merita un racconto fatto di numeri e testimonianze: circa 10 mila le presenze registrate ai vari incontri svoltisi tra l’8 e il 10 novembre molte delle quali rintracciabili nella sale affollate di Villa Mazzotti Biancinelli, tendone compreso. Centinaia gli editori che hanno potuto far conoscere i rispettivi progetti editoriali, circa 400 gli studenti che hanno partecipato in vario modo alle attività della Microeditoria, più di 300 i titoli in corsa per i vari premi (Microeditoria di qualità, Incipit, Sette parole per un racconto, premio Purgatori). Più di 80 le presentazioni di libri e incontri con gli autori, circa 20 laboratori per bambini e 15 le iniziative (circa) di “fuori microeditoria”. Numeri che si accompagnano alla qualità dell’offerta e la Domenica della Microeditoria, solitamente, non smentisce il trend. Comincia così una giornata densa di appuntamenti, “incorniciata” dalla Giornata del Riuso in voga nella città di Chiari e che si snoda con un primo laboratorio dedicato alle aziende e alla loro “narrazione” a cura di Alberto Albertini, docente universitario e creatore di “Rinascimento Culturale”. La mattina della domenica è occasione sempre ghiotta per gli appassionati di lettura per trovarsi e parlare del “gioco della lettura” . Il classico raduno diventa viatico per far raccontare alla Microeditoria storie del passato che contano, per la loro pregnanza, anche sul presente. “Senza illusioni e senza disperare” come testimoniato da Manlio Milani e Francesco Levi in occasione della proiezioni del racconto per immagini creato dagli studenti delle scuole medie di Provaglio d’Iseo “Don Paolo Raffelli”, in ricordo della vittime della strage di Piazza Loggia. Un ricordo che si fa vivido anche nel pomeriggio, quando Edith Bruck, insieme ad Alex Corlazzoli e Daniela Mena, racconta le lettere e i testi degli studenti che lei stessa ha incontrato, raccolti nel volume “i frutti della memoria. La mia testimonianza”, per non dimenticare l’orrore della Shoah. Un monito all’importanza di tramandare un ricordo, seppur tragico, senza mai perdere di vista la congiunzione fra memoria individuale e collettiva. Un concetto che di certo gli antichi avevano ben presente. Tra i “detti e ridetti dell’antichità classica” del latinista GianEnrico Manzoni (ospite nella Sala del Conte insieme a Ilario Bertoletti), la Microeditoria si ricorda di essere un contenitore di affabulatori e di storie, anche in tempi di guerra. È il caso di “Chiassovezzano. Una casa e una famiglia temeraria in tempi di guerra” di Piero Dorfles, amico della rassegna e ospite ormai fisso, così come diventano interessanti i “giorni della libertà” (storie di chi ha combattuto per la libertà), narrati da Alessandro Milan, giornalista di Radio24 e scrittore, che ha affollato il Tendone di Villa Mazzotti, a partire dalle 16 30. Poco prima di lui, la Microeditoria conferma la sua natura poliedrica ospitando presentazioni di libri e autori anche distanti l’uno dall’altro: dalla “biodiversità del pane” di Gabriele Archetti, professore di Storia medievale e membro del Comitato Scientifico della Microeditoria, all’”Autobiogrammatica” di Tommasio Giartrosio, autore finalista al Premio Strega 2024 che sottolinea l’importanza della lingua come “filtro e coscienza del mondo” e non solo mero comunicativo. E i livelli di comunicazione si fanno più contaminati quando a parlare è Silvano Agosti (nella foto), regista bresciano, noto alla critica nazionale per il suo cinema di qualità, in veste di scrittore e poeta con il suo ultimo “l’eterno presente”. Un salto nella brescianità d’autore che non disdegna il nazional popolare Pinocchio, raccontato da Nicola Rocchi, giornalista e curatore del volume “Pinocchio. Il capolavoro di Collodi in rime dialettali” e che fa eco ad un altro volume presentato quasi simultaneamente con al centro sempre il capolavoro collodiano. In questo frangente, l’autore de “l’Atlante Pinocchio” Giovanni Capecchi, dialoga con Piero Dorfles, approntando le riflessioni nella storia e geografia del testo, proprio come fosse un atlante: “una vera e propria impresa critica e storiografica, capace di raccontare un libro nato in Italia ma penetrato, come nessun altro testo letterario, in ogni angolo del pianeta.”
Una domenica che registra un fluttuare di esperienze ed emozioni e per questo non si possono non citare gli aneliti del passato evocati dallo scrittore Paolo di Paolo nel suo “Romanzo senza umani” così come gli “otto anni con Fabrizio de Andrè” di Giorgio Cordini presente nel tendone di Villa Mazzotti a cui è seguito l’appuntamento con Emanuele Turelli, Diego Trapassi, Daniele Gozzetti e l’olimpionico Gio Toti a ricordarci che lo sport è il luogo dell’amicizia che supera ogni ostacolo. Messaggi positivi e di pace, sino al calare del sole a suo modo interprete benevolo di questa tre giorni di Microeditoria senza sosta, non solo per i visitatori, ma anche per le decine di volontari senza i quali poco o nulla sarebbe possibile.
“Siamo davvero grati a chi, anche quest’anno, ci ha dato la possibilità - commenta Daniela Mena, direttrice Microeditoria - di offrire al territorio occasioni di incontro uniche e, spesso irripetibili. Per questo ringraziamo sempre i nostri volontari, le associazioni del territorio, l’Amministrazione comunale di Chiari, tutti gli enti e gli sponsor che da anni ci supportano. Alla fine, ognuno in maniera diversa, crede al potere della cultura e a come i libri possano essere volano di conoscenza e consapevolezza. Chiusa questa domenica straordinaria, ci diamo appuntamento per giovedì 14 novembre a Palazzolo sull’Oglio, insieme al Comune, al Parco Oglio Nord, Piccolo Parallelo, Acque Bresciane e Fondazione Cogeme. Avremo l’occasione di conoscere la città vivente di Stefano Mancuso. Possiamo dire che la Microeditoria non si ferma mai. Uno stato mentale che ci accompagna tutto l’anno e, speriamo, ancora per molti a venire “.