San Zeno: quale futuro per la materna?
L’amministrazione comunale di San Zeno con la delibera di giunta n. 133 del 7 dicembre pubblicata all’albo pretorio del comune il 17 dicembre ha deciso di avviare l’iter per la soppressione della scuola materna “Regina Margherita” operante nella nostra comunità dal 1884/85 , sostituendola con delle sezioni di scuola materna statali.
La scuola materna “Regina Margherita” opera a San Zeno da 136 anni, nasce infatti nel 1884/85 grazie al lungimirante Sindaco di allora Lorenzo Uberti e la sua amministrazione che ne avevano capito l’importanza.
Ai giorni nostri è apprezzata dalla popolazione e da genitori e bambini che la frequentano, si contraddistingue per suo i servizi di qualità e per essere accogliente con tutti in particolare con chi più ha bisogno, proprio nello spirito che l’ha contraddistinta come Ente Morale (riconosciuta tale nel 1908) e scuola promulgatrice dei valori cattolici quali l’accoglienza, la solidarietà, l’amore verso il prossimo, il rispetto della natura e del creato.
Una decisione così importante è stata presa dal Sindaco Marco Ferretti e dai suoi assessori Loredana Scerpelloni (Istruzione), Stefano Anselmi (Bilancio), Marco Lamanna (Commercio), Federica Bezzi (Lavori pubblici), senza coinvolgere il Consiglio Comunale rappresentativo di tutta la comunità sanzenese, senza informare la commissione cultura e istruzione.
Non si è coinvolto nella scelta e nelle possibili soluzioni, il personale della scuola materna, il suo Presidente, ma soprattutto i genitori dei bambini.
Non si tratta certo di tifare per le scuole paritarie o statali, in entrambi i casi ci sono eccellenze e situazioni che non funzionano. Ma la scuola materna “Regina Margherita” è un patrimonio della nostra comunità per la sua storia, per il suo modello educativo che non può essere annullato da una decisione di pochi.
Questa decisione ha portato lo sconforto in quelli che vi lavorano o che vi hanno lavorato, e nelle famiglie lasciando tutti a pochi giorni delle iscrizioni in un clima di incertezza sul futuro.
La scuola non è un prodotto che puoi spostare da una fabbrica all’altra. Una comunità didattica per metodologia, organizzazione e funzionalità ha bisogno di anni prima di esprimere un servizio di qualità come quello oggi fornito dal personale della Regina Margherita.
I rapporti scuola famiglia cardine essenziale per un modello formativo che funziona non si costituiscono con le delibere di giunta, ci vuole tempo, fiducia (da costruire), collaborazione, professionalità degli operatori, conoscenza del territorio delle situazioni famigliari.
Nei bambini di tre e cinque anni la maestra è un punto di riferimento fondamentale cambiarle tutte improvvisamente come potrebbe accadere se andasse in porto questo sciagurato progetto, non porterà loro dei benefici.
Queste decisioni così importanti, decisioni che toccano una realtà storica, dalle radici profonde, vanno prese assieme a tutta la comunità con l’obbiettivo di migliorare servizi a famiglie e bambini, non imposte e decise da poche persone solo per un apparente risparmio economico.
Del resto non necessario in considerazione del fatto che al comune dai bilanci fino ad oggi presentati non mancano le risorse le risorse per il diritto allo studio e anzi si si evidenzia un notevole avanzo di amministrazione. Anche l’idea (discutibile) di costruire un asilo nido con le nascite in calo e la presenza di una struttura già operante da anni da anni nel comune non fa pensare a scarsità di risorse economiche. Comunque abbiamo visto dove portano i risparmi economici in settori vitali come quello della sanità e dell’istruzione.
Ritengo questa situazione pericolosa per la serenità della nostra comunità, un salto nel buio, si distrugge quello che oggi funziona ma in cambio di cosa?
Ma soprattutto perché?
Personalmente ritengo questa decisione questa decisione ingiusta, per chi operando con passione e con professionalità da molti anni ha creato un piccolo “paradiso terrestre per i nostri bambini”. Capisco il loro stato di amarezza, delusione e sconforto, sono anche i miei sentimenti.
Dopo tanto lavoro ed eccellenti risultati era questa la ricompensa che gli operatori scolastici della scuola si aspettavano e soprattutto meritavano.
Mi auguro che l’anno nuovo sia quello della speranza, della ritrovata giustizia e dei ripensamenti da parte di chi ha il potere di decidere.
Io ancora una volta ringrazio pubblicamente tutti coloro che lavorano e hanno lavorato nella nostra magnifica scuola, per quanto avete fatto e fate per la nostra comunità. So bene quale è stato il vostro impegno e la qualità del vostro lavoro che ho potuto apprezzare negli otto anni in anni in cui sono sta presidente della Fondazione. Il mio pensiero va alla rimpianta maestra Tiziana simbolo di accoglienza, ascolto, amore per il suo lavoro e professionalità che ben rappresenta la “Regina Margherita”.
Pur addolorato e preoccupato della situazione, sono pronto a dare un contributo affinché si si riporti un clima di proficua serenità nella nostra amata scuola e che la stessa la stessa possa sopravvivere per altri 136 anni per la felicità di tutti i bambini di San Zeno.
Sono sicuro che tutti quelli che hanno beneficiato del vostro appassionato lavoro vi faranno sentire la loro vicinanza e sostegno.