Ddl Zan: ma veramente ha vinto l'odio?
Ma veramente “ha vinto l’odio”? Ma veramente ha ragione la Littizzetto? 28 ottobre 2021, Senato della Repubblica: il Ddl Zan viene definitivamente affossato. Le piazze di alcune città si riempiono di persone che protestano; i media allineati ci riempiono della loro indignazione: “Ha vinto l’odio!”, punto.Non esistono le solidissime, politicamente trasversali e diverse argomentazioni di chi era ragionevolmente contrario alla sua conversione in legge, no.Non esiste che il suddetto Ddl fosse anche solo tecnicamente un pasticcio giuridico che avrebbe aperto le porte alla normalizzazione dell’ideologia di genere, all’obbligatorio indottrinamento dei ragazzi nelle scuole -ben mascherato da educazione al rispetto- ed alla condanna penale di chi solo avesse osato, un domani, leggere anche solo appena fuori dalle sacrestie alcuni passi di S. Paolo od alcuni articoli del Catechismo della Chiesa Cattolica, no.Non esiste che anche la stessa Chiesa, evidentemente molto preoccupata, si sia infine sbilanciata sul tema invitando i senatori cattolici a chiudere la pericolosa partita, no.Lo spazio mediatico è solo per la Littizzetto e per chi, con lei, condivide il suo inappellabile giudizio: “Ha vinto l’odio!”. Ed è così che si fa strada l’idea, specie presso i nostri ragazzi, che chi è d’accordo con la suddetta star televisiva -da noi tra l’altro strapagata- trasudi amore e tolleranza da tutti i pori, mentre chi non lo è per le più svariate, solide, personali o condivise ragioni, necessariamente odii e sia quindi un “odiatore”. Un giudizio, dicevamo, da cui non c’è scampo.Certo, nelle file di chi ha esultato in Senato per il trasversale siluramento del Ddl ci sarà sicuramente stato anche chi nutre personali sentimenti di odio, così come è vero che gli stessi ma diametralmente opposti sentimenti di odio possano tranquillamente albergare anche nelle coscienze di chi, invece, era nelle piazze a protestare, ma è anche vero - ce lo insegna la nostra fede – che a questo mondo non esistono i tutti buoni o i tutti cattivi.Ci sono invece le singole coscienze che possono decidere se amare, come ci ha insegnato Gesù, o se odiare,Esiste la certezza liberante che le persone non si giudicano ma che le idee e/o gli stessi comportamenti si possano non condividere o fattivamente confutare, se non addirittura contrastare, qualora questi diventassero modelli che tarpano le ali soprattutto ai nostri ragazzi.Esiste la certezza liberante che se comincio io a fare il dio di me stesso, decidendo cosa sia bene e cosa sia male, finisce con la cacciata innanzitutto dalla possibile pienezza della mia vita.Esiste la consapevolezza -e questa si rafforza di continuo nell’esperienza- che Il rispetto e l’amore non si imparano ed insegnano certo per legge: la fede in Cristo ci fa sperimentare che solo se ti affidi totalmente a Lui potrai educare all’amore in primo luogo te stesso ed eventualmente gli altri e, pur cascandoci ancora, rifuggire sempre più nel profondo la vera schiavitù: quella dell’odiare. Esiste la consapevolezza che solo così facendo la tua vita potrà finalmente spiccare il volo.No, non mi freghi, cara Littizzetto: se mi rallegro per la mancata conversione in legge del famoso Ddl non vuol necessariamente dire che io odii alcuno, non ci casco.O forse che tu, oltre che novella maestra di ciò che è bene e di ciò che è male, sai leggere anche nel mio pensiero?