Cristo non vuole ammiratori
Spesso ho pensato quale tormento noi uomini dobbiamo essere per Dio, noi che ad ogni momento siamo lì a importunarlo con le nostre piccole angustie...
Egregio direttore,
spesso ho pensato quale tormento noi uomini dobbiamo essere per Dio, noi che ad ogni momento siamo lì a importunarlo con le nostre piccole angustie... Invece di stare a predicare il dovere di pregare Dio, non sarebbe più giusto ricordare agli uomini il privilegio immenso di poter parlare con Dio? Ciò di cui abbiamo veramente bisogno è di chiarire nella nostra mente ciò che dobbiamo fare, non ciò che dobbiamo conoscere, pur considerando che il conoscere deve precedere ogni azione. La cosa importante è capire a che cosa siamo destinati, scorgere ciò che la Divinità vuole che noi facciamo; il punto è trovare la verità che è vera per me, trovare l'idea per la quale sono pronto a vivere e morire. Il cristianesimo non è certo triste: al contrario, è la buona novella per i tristi. Ma, per i leggeri, non è certamente la buona novella, perché prima li vuole rendere seri. Cristo non vuole ammiratori, ma discepoli. Non sa che farsene di chi lo loda, vuole che lo si segua.In dirittura d'arrivo c'è l'Avvento e con Lui il riproporsi della nostra Grande Speranza. Non ammiratori ma discepoli