I ragazzi sono focolai da accendere
Il mestiere del docente comporta una responsabilità educativa che non tutti sanno assumere. I cattivi rapporti tra alunni, docenti e genitori causano comportamenti di rifiuto che sfociano in violenza fisica e verbale
La violenza nella scuola è un dato di fatto che spesso i mass-media denunciano. Causata da rapporti non buoni tra docenti, genitori ed alunni accresce il clima di conflittualità che genera malessere. Docenti di scuola materna ed elementare con metodi intimidatori maltrattano i bambini strattonandoli, picchiandoli, costringendoli all’immobilità. Di conseguenza alcuni alunni assumono comportamenti di rifiuto che si trasformano in violenza verbale e fisica, facendosi valere con arroganza e prepotenza che rasentano fenomeni di bullismo, soprattutto negli istituti superiori. Reagiscono ad una scuola nozionistica non coinvolgente. Certe lezioni noiose calate dall’alto senza discutere non accendono il desiderio di apprendere.
Entra qui in gioco il ruolo dei docenti che dovrebbero proporre una didattica attiva che stimoli interessi e metta in luce capacità. Si sa che il mestiere del docente non si può gestire alla meno peggio, perché comporta una responsabilità educativa che non tutti sanno o vogliono assumere. Doti umane e preparazione sono requisiti indispensabili che i concorsi pubblici dovrebbero accertare, escludendo chi è sprovvisto di attitudini adeguate. Soprattutto gli incapaci di ottenere la disciplina, la quale non nasce da imposizioni autoritarie ma da lavori di ricerca bene impostati.
Certa scuola di oggi è carente sotto l’aspetto educativo che riguarda lo sviluppo integrale della persona e la trasmissione di valori consolidati, in un clima di dialogo con le famiglie che non devono trascurare la loro imprescindibile funzione. Si potranno così scoprire talenti, stimolare attività e il gusto di apprendere per una ordinata convivenza civile. “Maxima debetur puero reverentia” (al fanciullo è dovuto il massimo rispetto) dicevano gli antichi romani. E ancora: “I ragazzi non sono vasi da riempire ma focolai da accendere". I principi fondamentali per la scuola di ogni tempo. Non è il cumulo di nozioni che arricchisce, ma il desiderio di imparare. Se oggi fossero messi in pratica, gli episodi di violenza calerebbero non poco.