Prandini: liquidità alle aziende
Il presidente di Coldiretti mette in evidenza i problemi legati all’emergenza
L’epidemia di coronavirus ha messo in evidenza la grande importanza che la filiera agroalimentare riveste per il Paese. Il comparto, però, conosce alcune difficoltà che Coldiretti, a partire dal suo presidente Ettore Prandini, non perde occasione di denunciare. “Le maggiori difficoltà che stiamo incontrando – afferma – sono quelle sul fronte occupazionale in quei settori che richiedono di mano d’opera in modo non continuativo”. Con la sospensione della libera circolazione, per via del coronavirus, delle persone tra gli Stati dell’Ue è andata creandosi una serie di problemi significativi nei settori dell’ortofrutta e del vitivinicolo. “Come Coldiretti – continua Prandini – siamo impegnati in questo momento in un lavoro di interlocuzione i competenti commissari europei per trovare una soluzione”. Le prime risposte che stanno arrivando sembrano andare nella direzione auspicata da Coldiretti. Non meno complicata è la situazione sul piano nazionale.
Voucher. La proposta di Coldiretti di reintrodurre, in questo momento particolare, lo strumento dei voucher lavoro è stata bocciata dalla commissione bilancio. “I voucher – evidenzia ancora il presidente di Coldiretti – potevano rappresentare lo strumento idoneo, qualificato e in grado di intercettare forza lavoro attualmente disponibile. Penso a tanti lavoratori in cassa integrazione e che vedrebbero di buon occhio la possibilità di aumentare in questo momento di difficoltà la propria capacità di reddito; penso ancora ai giovani, agli studenti che possono dedicarsi all’attività agricola in condizioni di assoluta sicurezza. L’avere bocciato la reintroduzione di questo strumento è a mio avviso il risultato di una visione miope”. Coldiretti, però, non demorde e ha già avviato una serie di consultazioni con tutte le forze politiche perché si possa trovare una via di uscita. Prandini e Coldiretti, però, non guardano solo all’emergenza, ma pensano anche al dopo. “Nell’immediato – afferma il Presidente – siamo al lavoro per l’adozione un piano strategico straordinario per fare restare in Italia i fondi che l’Europa ha dato alle Regioni per i piani di sviluppo rurale. Si tratta di 11,5 miliardi di euro per garantire liquidità alle nostre aziende. Contestualmente serve anche ripensare il ruolo delle filiere, con l’attività agricola inserita in un contesto più ampio, in rapporto con l’industria e la grande distribuzione per valorizzare ulteriormente la distribuzione del valore all’interno della filiera.