La formula vincente di A2A
Venerdì scorso il presidente Giovanni Valotti ha premiato con delle borse di studio 97 figli di dipendenti dell’azienda. A margine, il commento sui risultati ottenuti dalla multiutility nei primi nove mesi del 2015
Il senso delle borse di studio è mettere tutti i giovani bravi nelle condizioni di competere sul merito e sull’impegno scolastico”. Le borse di studio sono andate a 25 studenti delle medie che hanno conseguito il diploma di licenza con una valutazione non inferiore a 9, a 51 ragazzi che alle superiori sono stati promossi con un voto pari o superiore a 8 su 10, e infine a 21 giovani che hanno conseguito la maturità con un minimo di 85 su 100. Quanto conta il successo negli studi? “Il futuro del mondo, il futuro delle vostre carriere, si giocherà tutto sulle competenze. È molto difficile riuscire in qualunque mestiere se non si hanno le competenze, talvolta migliori degli altri”. Quindi “continuate a investire nel vostro futuro perché nel mondo c’è grande fame di sapere”, ha aggiunto Valotti nella duplice veste di presidente di A2A e di professore della Bocconi.
Dividendi straordinari. Risultati ottimi per gli studenti e una performance non meno esemplare per A2A che nei giorni scorsi, per voce dell’ad Luca Valerio Camerano, non ha escluso l’ipotesi di mettere sul piatto dividendi straordinari per gli azionisti: “A fine anno valuteremo”, ha riferito ai nostri microfoni Valotti.
L’azienda, infatti, ha presentato nelle settimane scorse i risultati dei primi nove mesi del 2015. Dai dati si evince un forte incremento dell’utile netto (+49% a 237 milioni) e un ulteriore calo dell’indebitamento, sceso di altri 225 milioni a 3,13 miliardi. Quali sono i fattori che hanno determinato un trend tanto positivo? “La credibilità del nostro progetto industriale – ha sottolineato Valotti –, un piano innovativo che sta mantenendo le promesse. Questo è il primo anno di attuazione del piano e noi siamo sopra i risultati previsti. Poi la chiarezza del modello di governance, la velocità di decisione dell’azienda, alcune scelte importanti di ridisegno del modello di business”.
Aggregazioni. Sul fronte delle aggregazioni, dopo il no di Cogeme, l’accordo con Lgh – che riunisce le municipalizzate di Rovato, Cremona, Pavia, Lodi e Crema – sembra traballare. Il 21 dicembre scade l’offerta di A2A: 127 milioni di euro e azioni proprie per il controllo del 51% di Lgh.
R.GUATTA CALDINI
26 nov 2015 00:00