I metalmeccanici in piazza
Metalmeccanici (ma non solo) in piazza. Da una parte uno sciopero di quattro ore con la manifestazione mattutina in Piazza Loggia alla presenza dei segretari nazionali (Marco Bentivogli, Maurizio Landini e Rocco Palombella), dall’altra nel pomeriggio, al Grande, l’Assemblea generale nazionale di Federmeccanica
La posta in gioco è alta, anche perché le contrattazioni del mondo metalmeccanico hanno fatto sempre storia, in diritto si direbbe giurisprudenza, rispetto alle altre contrattazioni. Le tre sigle sindacali anche per questo hanno deciso di esserci e di dare un segnale nazionale. Non dimentichiamoci che a Brescia la meccanica e la metalmeccanica rappresentano un motore trainante per l’intero Paese.
Ma qual è oggi il livello di confronto tra il mondo della politica e quello dei sindacati? “L’attenzione della politica riflette, senza offendere nessuno ma per essere chiari, il ‘renzismo imperante’: la politica si ritiene autosufficiente ovvero sostiene di non avere bisogno dei corpi intermedi e del confronto. Noi riteniamo che i corpi intermedi, le organizzazioni sindacali e imprenditoriali, devono essere dei riferimenti importanti. Il confronto si è riaperto un po’ con il ministro Poletti. Il tentativo c’è, speriamo di avere qualcosa di concreto; non mi pare però di vedere grandi risposte rispetto alla flessibilità in uscita o sui voucher… Vediamo come si sviluppa il tavolo, noi come Cisl abbiamo comunque sempre la cultura del confronto per portare a casa risultati concreti per i lavoratori, per i pensionati e per i cittadini”.
L. ZANARDINI
01 lug 2016 00:00