Borgo S. Giacomo: bene la Cassa Rurale
Pur in un contesto complicato e caratterizzato da incertezza legata al perdurare della crisi pandemica, la Cassa Rurale ed Artigiana di Borgo San Giacomo "si conferma solida, sana e prudente. Risultano infatti in crescita la raccolta, gli impieghi e l’utile" come sottolinea il direttore generale, Antonio Frosio.
Il Consiglio di amministrazione della banca (il presidente è Sergio Bonfiglio, nella foto) ha approvato il progetto di bilancio 2020, chiuso con un utile pari ad 4,57 milioni di euro (+ 64% su base annua), mai così alto nella storia dell’istituto, frutto soprattutto della movimentazione sul portafoglio di proprietà. Di questa manovra ne hanno potuto beneficiare anche le aziende che nei primi 6 mesi della Pandemia hanno goduto, tra le altre misure, di finanziamenti a cui è stato applicato un tasso di preammortamento pari allo 0,01% del capitale preso a prestito.
La solidità della Cassa è confermata dal patrimonio netto, salito a 80,36 milioni di euro (+ 7% rispetto al 2019). Il CET1 sale al 34,62% (nel 2019 era pari al 30%), contro una media del sistema bancario europeo del 15,5% (dati EBA), rendendola una delle banche più solide nello scenario europeo.
Nel contesto di un anno “eccezionale”, per via della pandemia da COVID 19 che ha duramente colpito soprattutto il territorio in cui l’istituto si trova ad operare, si confermano comunque in crescita i dati della raccolta, pari ad 618 milioni di Euro (+ 9% rispetto al 2019); la raccolta diretta si attesta a 466 milioni di euro (pari al 75% della raccolta totale) mentre la raccolta indiretta raggiunge i 152 milioni di euro, facendo segnare un incremento del 14% su base annua, a dimostrazione della fiducia del territorio nei confronti della Cassa.
L’ammontare netto degli impieghi verso la clientela si posiziona a 295 milioni di euro (+ 11% rispetto al 2019). Nel contempo l’NPL ratio è sceso allo 0,09%, ben al di sotto della media del Paese, mentre la copertura dei crediti deteriorati (coverage) è salita al 94%, confermando l’attenzione della Cassa al presidio del credito.
"La sana e prudente gestione si conferma anche nei dati economici, con una costante attenzione al presidio dei costi". Il conto economico 2020 si chiude con un utile netto di 4,57 milioni di euro. Si evidenzia una generale costanza nel margine di interesse e nelle commissioni nette mentre in crescita appare il margine di intermediazione. L’utile netto sconta tuttavia 3,5 milioni di euro di nuovi accantonamenti prudenziali sul credito. La redditività della Cassa (ROE) si attesta al 5,69% con incremento del 54% rispetto al 2019.
La Cassa impegna 66 dipendenti su una rete di 13 filiali che sono sempre rimaste aperte anche durante la fase più acuta dell’emergenza sanitaria, "a testimonianza della vicinanza dell’Istituto al territorio in cui si trova ad operare". La compagine sociale conta 1.820 soci, in aumento rispetto ai 1.717 del 2019.
Il Consiglio di Amministrazione proporrà all’Assemblea, che si terrà in prima convocazione il 29 aprile p.v. e in seconda convocazione il successivo 30 aprile, con la delega al rappresentante designato, di destinare 3,45 milioni di euro a Riserva Legale (pari al 75% dell’utile), 135 mila euro al fondo mutualistico per la promozione e lo sviluppo della cooperazione, 183 mila euro a titoli di ristorno ai soci ed 800 mila euro destinati al Fondo di beneficenza e mutualità. Grazie alla presenza di un Fondo beneficenza capiente la Cassa ha potuto destinare, nel corso del 2020, oltre 500 mila euro in favore di iniziative volte a fronteggiare l’emergenza sanitaria e sociale generatasi dal dilagare dell’epidemia da COVID 19.