Un altro anno da record... per la denatalità
Il 2024 si chiuderà con un calo di 4.600 nascite in Italia rispetto all'anno precedente. Lo ha ricordato il presidente dell'Istat Francesco Chelli, intervenendo agli Stati generali della natalità a Milano. "Già nel 2023, con 379.000 nascite, c'era stato un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità"
Il 2024 si chiuderà con un altro record negativo per il calo delle nascite in Italia. "In base ai dati provvisori raccolti tra gennaio e luglio le nascite sono 4.600 in meno rispetto allo stesso periodo del 2023", ha spiegato Francesco Chelli, presidente dell'Istat, intervenuto durante la tappa di Milano degli Stati generali della natalità, il percorso promosso dalla ‘Fondazione per la natalità’ per sensibilizzare istituzioni, aziende e società civile su un tema cruciale per il futuro del Paese, che si è svolta nei giorni scorsi a Palazzo Lombardia. Già nel 2023, con 379mila nascite, c'era stato "un nuovo superamento al ribasso del record di denatalità". Dal 2008 al 2023, le nascite sono infatti diminuite di quasi 200.000 unità, ovvero del 34%. "Il calo- spiega Chelli- è attribuito per la quasi totalità a coppie di genitori entrambi italiani e nel complesso, a diminuire, sono soprattutto le nascite all'interno del matrimonio".
La denatalità, come si legge su redattoresociale.it, è legata al continuo calo della popolazione residente in Italia- pari a 58,9 milioni di abitanti al 1 gennaio 2024, in calo di 7.500 unità rispetto all'anno precedente e di 1,3 milioni rispetto a 10 anni fa- che non è compensato dalle migrazioni. L'altro fattore che ha contribuito al calo delle nascite è costituito dal calo della fecondità. Nel 2023 la media di figli per donne è di 1,2 (tasso che scende a 1,1 per le donne italiane, mentre sale a 1,7 per le donne straniere). L'età media in cui si diventa mamme è di 31,7 anni, tre anni in più rispetto a vent'anni fa. Anche la quota di donne senza figli è in continuo aumento. "Nel 1950- spiega il presidente dell'Istat- era pari all'11,3% mentre per chi nasce negli anni Ottanta si stima che la percentuale arrivi al 25% a fine storia riproduttiva".Tra le principali ragioni che portano una famiglia a non voler avere i figli ci sono proprio l'età e la salute, seguiti dai problemi di coppia e dalle difficoltà economiche.
Guardando ai più giovani e al futuro, uno studio condotto dall'Istat coinvolgendo i bambini e i ragazzi dagli 11 ai 19 anni rivela che il 69,4% degli intervistati vuole avere dei figli. "Al crescere dell'età l'incidenza di coloro che vuole avere figli aumenta e passa dal 63,3%, nella classe 11-13 anni, al 73,1% nella classe 17-19 anni, assottigliando così la quota degli indecisi che è del 21,8%. Solo l'8,7% non li vuole avere e sono in maggioranza ragazze".Nel dettaglio, il 61,5% dei giovanissimi che pensa di avere figli ne vorrebbe due, l'8,8% un solo figlio.