Terremoto a Ischia
Scossa di magnitudo 4.0. Due donne morte. Soccorritori al lavoro per salvare due fratellini. La testimonianza di mons. Pietro Lagnese, vescovo di Ischia
Sono al momento due le vittime accertate della scossa di terremoto di magnitudo 4.0, che ieri sera, alle 20.57, ha fatto tremare l’isola di Ischia. Una quarantina, invece, le persone rimaste ferite tra crolli e macerie. Secondo i dati diffusi dall’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv) il terremoto, di profondità pari a 5 chilometri, ha avuto epicentro tra l’isola di Ischia e la costa flegrea. Particolarmente colpiti i Comuni di Casamicciola e Lacco Ameno dove – spiega la Protezione Civile – “si stanno concentrando le operazioni di soccorso alle persone colpite e ricerca dei dispersi da parte delle squadre dei Vigili del fuoco e delle forze di polizia”. Una delle vittime è stata coinvolta nel crollo della Chiesa Santa Maria del Suffragio.
Nel corso della notte, i soccorritori scavando anche a mani nude hanno estratto diverse persone vive sotto le macerie. Tra quelle tratte in salvo a Casamicciola anche un bambino di 7 mesi, Pasquale, tra gli applausi dei soccorritori. In salvo madre e padre, i Vigili del fuoco sono ancora al lavoro per estrarre i due fratellini con cui i soccorritori sono in contatto e ai quali sono riusciti a porgere delle bottigliette d’acqua. Secondo quanto riferito dal Dipartimento della Protezione civile, “durante la notte, grazie a tre corse appositamente organizzate sotto il coordinamento del Comando generale delle Capitanerie di Porto, hanno lasciato l’isola 1.051 persone che sono state accolte a Pozzuoli dai volontari della Croce Rossa Italiana (Cri) prima di allontanarsi autonomamente”.
“A Casamicciola c’è proprio una devastazione. Salendo nella zona alta di Casamicciola ho visto tante macerie e auto capovolte. Qui e anche a Ischia c’è tantissima gente che cerca di scappare, soprattutto turisti”.
Lo dice al Sir mons. Pietro Lagnese, vescovo di Ischia, in un’intervista telefonica, mentre si trova sul luogo dove è crollata una palazzina a tre piani. “In questo momento – ci racconta il presule – stanno tentando di estrarre due bambini, di 7 e 11 anni, ma ci sono delle difficoltà in questa operazione di salvataggio. I due ragazzi sono vivi e danno segnali di vita, ma non riescono a estrarli perché pare che uno dei due sia coperto per buona parte del corpo da macerie”. Anche buona parte della chiesa del Purgatorio è crollata, “ma – afferma il vescovo – io stamattina sono corso qui perché mi interessa soprattutto stare vicino al papà e alla famiglia di questi bambini. Più tardi, passerò a salutare i familiari delle due donne decedute”. Una delle vittime, quella morta sotto le macerie della chiesa del Purgatorio, “non è un’anziana – ci precisa mons. Lagnese – come è stato detto, ma si tratta di Lina Cutaneo, membro del Consiglio pastorale diocesano. La donna, tra i cinquanta e i sessant’anni, stava andando a fare un incontro di preghiera in una famiglia. Dopo aver parcheggiato a fianco alla chiesa, le è caduto il muro addosso ed è morta”. L’altra vittima, secondo quanto hanno riferito al presule, è una donna che “sarebbe morta a seguito di un infarto per la paura del terremoto, mentre la portavano in ospedale per ferite”.
“Stamattina presto – ricorda mons. Lagnese – è stato bello ricevere la telefonata di mons. Nunzio Galantino, che mi ha chiamato per assicurarmi la solidarietà dei vescovi italiani e la disponibilità della Conferenza episcopale per venire incontro alle esigenze delle persone che si trovano in una situazione di forte disagio”.