Tempo di MyColf Ucraina
La guerra scoppiata il 24 febbraio scorso continua senza tregua. Dopo dieci mesi, oltre alle bombe, le famiglie ucraine si apprestano ad affrontare un inverno con temperature gelide: un pull factor che spingerà sempre più persone fuori dai confini dell’Ucraina e stabilizzerà gran parte dell’emigrazione precedente. L’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha rilevato come dall’inizio del conflitto siano già 165.041 le persone che hanno trovato accoglienza nel nostro Paese. Si uniscono agli oltre 250mila cittadini ucraini già presenti in Italia, soprattutto donne, impiegate nel lavoro di cura.
In Italia lavorano 92.160 tra colf, badanti e baby-sitter ucraine in regola (e si stima che siano 50mila quelle che lavorano senza essere iscritte all'Inps). Quella ucraina è la terza nazionalità per numero dei lavoratori domestici in regola in Italia. Per Eurostat, inoltre, già prima della guerra, l’Italia era il Paese dell’Unione Europea con più donne ucraine: circa il 37% di tutte le donne ucraine in Europa. Per dare corpo a un'accoglienza che vada oltre l’emergenza, sono necessari interventi strutturali. Anche nel mondo del lavoro e, in particolare, del lavoro di cura. Nasce così MyColf Ucraina: un progetto che punta all’accoglienza e all’integrazione, offrendo corsi certificati per assistenti familiari attraverso una piattaforma innovativa. L’iniziativa è realizzata dalle associazioni COL’OR – Camminiamo Oltre L’ORizzonte e Promos Lombardia, con il sostegno dell’Arcidiocesi di Vercelli, Cartitas Italiana e la casa editrice EMI e con il supporto di FCN, Fondazione Comunità Novarese, e di Nuova Collaborazione, l’Associazione Nazionale Datori di Lavoro Domestico, che dal 1974 si adopera per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale del comparto.
Il percorso da un lato punta a favorire l'accesso al mercato del lavoro dell’assistenza familiare e delle professioni di cura, dall’altro presenta la grande novità di offrire una serie di importanti tutele e garanzie mettendo in relazione lavoratori e lavoratrici con famiglie e datori di lavoro, costruendo reti comunitarie di fiducia. “La rete Caritas opera quotidianamente alla creazione di legami tra le persone. Il lavoro a servizio della persona mette in relazione e apre a forme stabili di integrazione”, dichiara don Marco Pagniello, direttore di Caritas Italiana. E prosegue: “MyColf è uno strumento a disposizione delle nostre Caritas per offrire opportunità sia di lavoro che di sviluppo professionale». MyColf, le cui lezioni sono strutturate in italiano e ucraino secondo i più elevati standard di qualità, attraverso un approccio metodologico interculturale offre ai rifugiati la possibilità di imparare la lingua italiana e di integrarsi nelle comunità e nei territori di accoglienza.
Mettere la persona al centro è l’obiettivo di MyColf. Composto da un modulo base di 40 ore per Colf generico-polifunzionale (cura della casa) e da un modulo integrativo di 24 ore per Badante (cura della persona), al quale si accede dopo il superamento del test finale del primo modulo, il corso per assistente familiare è offerto in una modalità mista: lezioni online asincrone saranno infatti affiancate da momenti di formazione e condivisione in modalità sincrona insieme a psicologi, mediatori culturali e personale specializzato. L’intero percorso è strutturato secondo le linee guida e il manuale operativo promosso da Ebincolf, l’Ente Bilaterale Nazionale del Comparto Datori di Lavoro Collaboratori Familiari, che promuove il Contratto Collettivo Nazionale del Lavoro domestico stipulato tra le associazioni datoriali e le principali organizzazioni sindacali nazionali dei lavoratori. Un progetto, quello di MyColf Ucraina che - conclude don Marco Pagniello – “è anche un test per tutti noi, uno stimolo a dare struttura all’accoglienza guardando al bene di chi accoglie e di chi è accolto”.