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Roma
di REDAZIONE 12 mag 2020 07:51

Stato-Regioni: si riapre il 18 maggio?

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Nel corso di un incontro tenuto ieri ha preso corpo l'ipotesi di demandare alle singole regione la facoltà di riaprire molte altre attività , compresi bar, parrucchieri e ristoranti. Il governo si riserverebbe il diritto di intervento nel caso di una ripresa dei contagi. Le proteste del mondo della ristorazione

Tra giovedì e venerdì, sulla base dei dati del monitoraggio, arriveranno le linee guida per consentire alle Regioni di riaprire dal 18 maggio commercio al dettaglio, bar e ristoranti, estetisti e parrucchieri. È questo il risultato a cui sarebbe arrivato l'incontro di ieri tra governo e Regioni. Le linee guida e i protocolli di sicurezza saranno indicati per ogni attività, è stato spiegato, perché possano riaprire nella massima sicurezza. "Inizia la fase della responsabilità per le Regioni", ha sottolineato il ministro delle Autonomie Francesco Boccia.

Le Regioni potranno riaprire in autonomia le attività a partire dal 18 maggio ma il governo avrà la possibilità di intervenire nel caso in cui, in base all'andamento dei dati sulla curva del contagio e dei criteri definiti dalla circolare del ministero della Salute, fosse necessario bloccare una nuova diffusione del virus. Gli interventi saranno tempestivi, viene spiegato, in stretto contatto tra governo e regioni.

Saranno invece ancora oggetto di confronto tra governo e territori le tempistiche e le modalità di riapertura dei confini interregionali, per le quali al momento non esiste una visione univoca da parte delle Regioni.

A fare da esperienza pilota c’è il Trentino Alto Adige dove da ieri hanno riaperto parrucchieri, bar e ristoranti, come previsto dalla legge provinciale approvata la scorsa settimana. I saloni stanno ricevendo i primi clienti con orario prolungato, in alcuni casi dalle 7 alle 21, per smaltire le lunghe liste d'attesa. Secondo le direttive provinciali, i parrucchieri indossano mascherine Ffp2, per i clienti basta una mascherina qualsiasi. Dopo un periodo di attività con asporto, hanno ripreso il servizio ai tavoli anche ristoranti e bar, con una distanza minima di due metri fra un tavolo e l'altro. Anche qui obbligo di mascherina. La legge provinciale ha dato via libera anche ai musei.

Proprio le distanze tra un tavolo e l’altro e la necessità di garantire almeno 4 mq di superficie per ogni cliente, però, sono le misure più contestata del mondo della ristorazione. “Se queste notizie pubblicate dalla stampa trovassero corrispondenza nelle linee guida in emanazione – si legge in una nota di #FareRete, il progetto che riunisce il comparto della ristorazione - avrebbero come conseguenza la chiusura permanente di oltre l’80% dei locali presenti nel nostro Paese. Riteniamo folle e privo di senso anche solo ipotizzare misure di tale portata che confermano la poca conoscenza del settore e delle logiche che lo regolano. Non c’è più tempo, servono urgentemente misure pertinenti alla realtà esistente. Chiediamo al Governo di consultarci prima di emanare le nuove disposizioni, coinvolgendo rappresentanti della ristorazione al tavolo decisionale”.

REDAZIONE 12 mag 2020 07:51