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Roma
10 apr 2025 07:17

Sempre più armi italiane all’estero

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Sfiorati gli 8 miliardi di euro complessivi di questo particolare export nel 2024. I dati sono contenuti nella “Relazione annuale prevista dalla Legge 185 /90” trasmessa al Parlamento

L’industria militare del nostro Paese sta traendo profitto dal clima globale di riarmo. Stanno infatti crescendo in maniera significativa le autorizzazioni complessive all’esportazione, che concretizzeranno nei prossimi anni un grande aumento degli incassi delle aziende produttrici di armi a seguito della vendita a Paesi stranieri. Nel 2024 sono stati sfiorati gli 8 miliardi di euro complessivi (considerando anche le intermediazioni) di cui 7,6 (+1,4 miliardi in un anno) derivanti da autorizzazioni individuali e licenze globali. E’ quanto denuncia la Rete Italiana Pace e Disarmo che ha preso in esame i dati sull’export militare italiano relativo al 2024 da poco trasmessi al Parlamento, presenti nella “Relazione annuale prevista dalla Legge 185 /90”. La Rete italiana Pace e Disarmo – realtà che unisce un cartello di organizzazioni, movimenti e associazioni sui temi del pacifismo italiano – da atto al Governo Meloni di avere trasmesso e presentato al parlamento la Relazione “nei tempi dovuti”, e cioè entro il 31 marzo, “non replicando i gravi ritardi degli Esecutivi precedenti” e di aver redatto il testo “con una struttura coerente” che, “nonostante la sterminata mole di pagine, permette a chi la sa leggere di ottenere dei dati significativi”. Ma la Rete avverte. “Rimane comunque una minaccia grave all'orizzonte: se verrà confermata la modifica di legge attualmente in discussione in Parlamento, che punta a una riduzione del controllo della trasparenza, quella del 2025 potrebbe essere l’ultima Relazione annuale a riportare molti dei dati e dei dettagli cruciali per comprendere le dinamiche dell’export militare italiano”.

Le esportazioni di armi italiane nel 2024. Riguardo la crescita delle Autorizzazioni complessive all'export militare, la Rete evidenzia in particolare, l’aumento, rispetto al 2023, delle autorizzazioni individuali di esportazione (quelle rilasciate verso singoli Paesi per sistemi d’arma specifici) che sono aumentate del 35% per un ammontare complessivo di 6,45 miliardi di euro. "Non siamo ancora arrivati ai picchi di una decina di anni fa, derivanti da mega contratti per sistemi d’arma molto complessi”, commenta Francesco Vignarca, Coordinatore Campagne di Rete Italiana Pace Disarmo. “Ma il trend in continua crescita, soprattutto delle autorizzazioni individuali, ci dimostra come i tentativo sia quello di lucrare ogni anno di più sulla crescita delle spese militari globali, in particolare per sistemi d’arma".

I destinatari delle armi italiane nel 2024. Anche il numero dei Paesi destinatari delle autorizzazioni all’esportazione di armi italiane è significativamente cresciuto nel 2024, raggiungendo il totale di 90 Stati (erano 83 e 82 nel 2023 e 2022) grazie probabilmente anche all'aumento numero complessivo delle autorizzazioni: un salto a 2.569  contro le 2.101 nel 2023. Dalla Relazione emerge che l’Indonesia (che nel 2023 era al 35° posto) si collochi ora al primo posto per via della licenza da oltre un miliardo per nuove navi prodotte da Fincantieri; la Nigeria invece è passata dal 16° al 3° posto (soprattutto per la commessa sugli aerei M346); Francia, Regno Unito e Germania continuano a collocarsi tra i primi 5 destinatari, in linea con le tendenze dei precedenti anni; c'è stata invece una flessione delle esportazioni verso l'Ucraina, scesa dal 2° all’11° posto, con licenze pari a 222 milioni di Euro.

Le “società” esportatrici. Dalla Relazione emerge infine che le prime 15 società esportatrici nel 2024 hanno avuto un peso finanziario del 89,01 % sul totale delle autorizzazioni: al vertice dell'export militare italiano troviamo Leonardo SpA (27,67 %), Fincantieri spa (22,62 %), Rheinmetall Italia spa (6,60 %), Mbda Italia spa (6,25 %) che da sole rappresentano circa il 63,14 % del valore monetario complessivo.

10 apr 2025 07:17

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